A quasi un anno dalle elezioni presidenziali del 2024, da ogni dove arrivano dichiarazioni di candidature. Almeno sei i leader dell’opposizione che hanno già espresso il desiderio di candidarsi alla massima carica.
Il sindaco di Ziguinchor e leader di “Pastef Les Patriotes” e membro fondatore della coalizione “Yewwi askan wi” (Yaw) è stato uno dei primi a formalizzare la sua candidatura. “Io Ousmane Sonko, mi candido alle presidenziali del 2024. Nessuno è meglio di noi per vincere”, ha dichiarato l’ex parlamentare che ha riorganizzato il suo partito prima di lanciare il suo tour nazionale chiamato “Giro di Nemekou”.
Ousmane Sonko non è l’unico oppositore, appartenente a questa coalizione di opposizione, ad aver espresso il desiderio di occupare la presidenza dopo le elezioni del 2024. Malick Gakou, espulso dalla corsa elettorale nel 2019 per mancanza di sponsorizzazioni, si dice pronto a raccogliere la sfida della conquista del potere. “Il carico è pesante, è pieno di angoscia ed emozione, ma posso assicurarvi che sono pronto a raccogliere questa sfida poiché sapete che nessun sacrificio è troppo per servire il vostro Paese”, ha detto già alcuni mesi fa, impegnandosi ad essere “il candidato della democrazia, della difesa delle libertà, della coesione sociale, del potere d’acquisto, degli strati vulnerabili”.
Fa parlare di sé anche un altro leader politico e sempre dell’opposizione: Abdourahmane Diouf. Quest’ultimo, investito nella lista della coalizione “Aar Senegal” durante le ultime elezioni legislative, ha lasciato la nave della suddetta coalizione. Considerato da alcuni osservatori come uno dei grandi sconfitti delle elezioni legislative, ha deciso di fare da solo per le prossime presidenziali e sotto la bandiera del suo partito “Awalé”. Si definisce “il candidato alla concordanza, il candidato allo sviluppo endogeno, il candidato a prendere il controllo del nostro Paese”.
All’opposizione, sono in modalità presidenziali 2024 anche Boubacar Camara e Bougane Gueye Dani, rispettivamente leader del Partito Costruzione e Solidarietà “Pcs/Jengu Tabax” e del movimento “Gueum sa Bop”. Idem per l’ex sindaco di Dakar, Khalifa Sall. Quest’ultimo non prevede di attendere l’amnistia che ripristinerà i suoi diritti civili e politici per iniziare il suo tour nazionale. Il leader di “Taxawu Senegaal” intende viaggiare per il Paese per convincere della fondatezza del suo programma. Infatti, in vista delle presidenziali del 2024, ha annunciato l’avvio di un tour nazionale di ascolto e scambio denominato “Motali Yeené” allo scopo di raccogliere le preoccupazioni delle popolazioni.
Se i leader dell’opposizione svelano i propri intenti, dalla parte della maggioranza, il capo della coalizione presidenziale Alleanza per la Repubblica (Apr) continua a mantenere la suspense. È sempre il “né sì né no” che aleggia su un’eventuale terza candidatura o meno del capo dello Stato, nonostante la piattaforma “Macky For 2024”, composta da ex membri della Convergenza dei Giovani Repubblicani (Cojer) e da alti dirigenti del partito presidenziale, ha già investito Macky Sall come proprio candidato presidenziale per febbraio 2024.
Sempre dalla parte del movimento presidenziale, l’ex segretario generale del Movimento degli alunni e degli studenti socialisti (Mees), Mor Faye, rivendicando l’eredità di Ousmane Tanor Dieng, ex primo segretario del Partito Socialista (Ps).
Prossima tappa per i contendenti per la presidenza: la sponsorizzazione. Ogni dichiarazione di candidatura, davanti al Consiglio costituzionale, deve essere accompagnata dalla firma di almeno 53.457 votanti.