Le tante amarezze seguite alla sua caduta, rese ancora più insopportabili dal ricordo di tre decenni di onori, finora avevano soltanto indurito ancora di più il suo volto di cuoio solcato di rughe profonde: ma l’umiliazione di indossare la casacca blu del condannato ha fatto spuntare per la prima volta anche lacrime dagli occhi dell’ “ultimo faraone”, l’ex presidente egiziano Hosni Mubarak. Nella gabbia degli imputati di un tribunale del Cairo, alla sbarra per il più grave dei tre processi che sta ancora affrontando, l’ex rais sabato è comparso per la prima volta con l’infamante divisa blu dei pregiudicati e non più con quella,significativamente bianca, dei detenuti solo in custodia cautelare. Il cambio è stato imposto dalla condanna a tre anni di reclusione subita in primo grado il mese scorso in un procedimento minore per corruzione: si tratta della vicenda di fondi pubblici usati per ristrutturazioni di residenze private assieme al figlio Gamal, delfino mancato, e a quello businessman Alaa, condannati a quattro anni. Mentre i giornali sottolineavano la debolezza dell’86enne ex rais spiegandola con il disonore della divisa blu, Mubarak oggi è apparso sorridente in una nuova udienza della riedizione del processo annullato in cassazione e per il quale gli era già stato inflitto un ergastolo nel giugno 2012: quello per la “complicità” nell’uccisione dei circa 900 manifestanti morti durante le quasi tre settimane di rivolta contro di lui. Ma il giorno prima, i tre anni e mezzo di turbini della Primavera araba che lo hanno travolto, il carcere e le accuse di quattro processi culminati nella sentenza all’ergastolo schivata in Cassazione alla fine evidentemente hanno fatto breccia. Da dietro le sbarre, salutando i sostenitori con una mano e mandando loro un bacio, Mubarak dapprima freme leggermente, tira su un paio di volte col naso, prova a resistere, ma poi cede all’emozione: è costretto ad asciugarsi con le dita prima l’occhio destro e poi l’altro. La regia di un video che gira su internet, quasi per pudore di fronte alla passata grandezza finita nella polvere mediatica, taglia la ripresa a questo punto. Controverso a causa dei forti poteri conferitegli dalla Costituzione del ’71, esercitati a danno delle opposizioni in un regime di legge marziale permanente giustificata dall’assassinio islamista del suo predecessore Anwar al-Sadat, Mubarak è pur sempre stato per quasi 30 anni uno dei più influenti leader mediorientali. Gli onori che la casacca blu hanno offuscato peraltro erano cominciati per lui già prima, durante la carriera militare svolta nell’aeronautica egiziana e culminata nei gradi di generale messi al servizio dell’Egitto durante la guerra del Kippur del 1973. Un osservatore al Cairo sottolinea di non ricordare un simile momento di debolezza nel rais, uomo forte d’Egitto per eccellenza ma apparso comprensibilmente debole sul finire della sua parabola.* Rodolfo Calò – (ANSAmed).