Il Malawi ha un nuovo presidente. È Peter Arthur Mutharika, fratello 74enne di Bingu wa Mutharika (il Presidente morto mentre era in carica nel 2012) a cui era succeduta Joyce Banda alla guida del Paese negli ultimi due anni.
L’annuncio della Commissione elettorale è giunto poco prima della mezzanotte di ieri, 30 maggio, dopo che l’Alta Corte aveva dato via libera al riconteggio dei voti. La Corte aveva però ricordato che la legge esige che i risultati siano pubblicati entro otto giorno dalla fine delle operazioni di voto. Le elezioni del 20 maggio si sono protratte in alcuni seggi fino al 22 maggio a causa di gravi problemi organizzativi (vedi Fides 22/5/2014), per cui i termini per annunciare i risultati scadevano ieri a mezzanotte.
Il nuovo Presidente ha ottenuto il 36% dei voti. “Si è trattato di un voto dove sono emerse con forza le divisioni regionale e di clan dove, come in passato il sud rimane il grande elettore dei presidenti del Malawi” commenta all’Agenzia Fides p. Piergiorgio Gamba, missionario monfortano che da decenni vive ed opera nel Paese. “ Il Nord del Malawi ha dato oltre il 50% dei voti a Joyce Banda (arrivata terza), il Centro ha dato il 50% dei voti a Lazaro Chakwera (arrivato secondo) mentre il Sud ha votato compatto per Peter Mutharika” spiega il missionario.
Le gravissime irregolarità riscontrate nelle votazioni e il successivo scontro istituzionale tra la Presidente uscente Banda, e la Corte Suprema, che aveva invalidato la decisione del Capo dello Stato di annullare la votazione e di indire entro 90 giorni un’altra tornata elettorale, aveva provocato scontri nei quali erano rimaste uccise almeno tre persone. “Venerdì nero a Mangochi- riferiva ieri a Fides p. Gamba- con una serie di dimostrazioni che la polizia aveva contenuto sparando, uccidendo un dimostrante e riempiendo le corsie del Mangochi Hospital di feriti, tra i quali un gruppo di ragazze del Saint Monica’s Hostel for Girls colpito dai lacrimogeni”. “Situato proprio all’esterno della cattedrale cattolica l’ostello e guidato dalle Suore della Divina Provvidenza e conta centinaia di ragazze” precisa il missionario.
“Speriamo ora che Peter Arthur Mutharika mantenga le promesse fatte in campagna elettorale, come la riforma delle carceri e la diminuzione del costo del cemento e delle lamiere per permettere alla gente di vivere in edifici in muratura e uscire dalle capanne che rimangono la casa standard per la stragrande maggioranza del Paese. Un piccolo passo, ma significativo se venisse realizzato” conclude p. Gamba. (L.M.) (Agenzia Fides 31/5/2014)