È salito a 10 morti e 400 feriti il bilancio degli scontri scoppiati in Egitto nel corso delle manifestazioni di piazza di ieri, scelto dall’opposizione come giorno per la protesta contro il presidente Mohammed Morsi. I morti sono tutti dimostranti anti Morsi.
Cinque dimostranti anti Morsi sono morti durante gli scontri al quartier generale dei Fratelli musulmani su un altopiano davanti al Cairo. I manifestanti che si oppongono al presidente egiziano hanno attaccato la sede lanciando sassi e candelotti contro l’entrata, dove erano state erette barricate. Secondo quanto raccontano alcuni testimoni, i candelotti sono esplosi e così all’ingresso della villa, circondata da mura, è scoppiato un incendio. Nelle ore successive i sostenitori dei Fratelli musulmani hanno continuato a sparare sui giovani manifestanti all’esterno e almeno cinque anti Morsi sono rimasti uccisi. A riferire il bilancio è un attivista che monitora le vittime in ospedale, Nazli Hussein, il quale aggiunge che in questi scontri sono rimaste ferite 60 persone.
Altri cinque manifestanti anti Morsi sono stati uccisi invece in scontri e sparatorie nel sud dell’Egitto. Due di loro sono raggiunti da colpi d’arma da fuoco durante scontri fuori dagli uffici del Partito libertà e giustizia, vicino ai Fratelli musulmani, nelle città di Beni Suef e Fayoum. Un altro è morto ad Assiut, roccaforte degli islamisti, dove uomini armati a bordo di una motocicletta hanno aperto il fuoco su una protesta alla quale stavano partecipando decine di migliaia di persone, uccidendo appunto un manifestante e ferendone altri quattro. I dimostranti arrabbiati hanno allora marciato in direzione dei vicini uffici del Partito libertà e giustizia, dove uomini armati dall’interno hanno aperto il fuoco, uccidendo due persone. A riferire di questo incidente sono funzionari della sicurezza coperti dall’anonimato. Almeno 400 i feriti in tutto l’Egitto, secondo il bilancio fornito dal ministero della Sanità. – LaPresse/AP