A una settimana dalla firma di un accordo di cessazione delle ostilità a Brazzaville, notizie contrastanti giungono dal Centrafrica.
Nella località di Batangafo, 300 km a nord di Bangui, violenti scontri tra gruppi armati rivali hanno causato almeno 22 morti, in maggioranza civili, decine di feriti e centinaia di sfollati. Lo ha annunciato la forza africana Misca, dispiegata in città.
Una ripresa delle ostilità tra milizie di autodifesa Anti-Balaka, entrati con la forza nella località, e l’ex coalizione ribelle Seleka che segna la prima grave violazione dell’accordo siglato lo scorso 23 luglio nella capitale congolese. I combattimenti, registrati tra mercoledì e giovedì, hanno spinto alla fuga numerosi abitanti ora rifugiati nell’ospedale di zona, al comune di Batangafo, in parrocchia e presso la base della Misca. Fonti locali hanno riferito di una situazione “più calma” soltanto da stamattina, ma di tensioni ancora palpabili.
Dalla destituzione dell’allora presidente François Bozizé, nel marzo 2013, da parte dei ribelli Seleka e nei successivi mesi di conflitto armato con i rivali Anti-Balaka, Batangafo è stata più volta colpita da attacchi così come le vicine località di Bouca, Bossangoa, Markounda e Kabo, nella prefettura dell’Ouham, al centro del paese.
Intanto a Bangui uno dei leader Anti-Balaka, il capitano Gilbert Kamezou-Lai, ha annunciato la dissoluzione del movimento, invitando i combattenti a “consegnare le armi” e “raggiungere le caserme in modo volontario” in attesa del processo di ‘disarmo, smobilitazione e reinserimento’ (Ddr). Lo ha riferito l’emittente locale Radio Ndeke Luka, aggiungendo che il dirigente delle milizie di autodifesa ha anche chiesto “perdono al popolo centrafricano per gli abusi colpiti da alcuni elementi Anti-Balaka”. – Misna