Gabriel Amisi, ex-capo di Stato maggiore dell’esercito della Repubblica democratica del Congo, è stato prosciolto dall’accusa di traffico di armi destinate ai bracconieri e alle milizie attive nell’est: lo ha annunciato il Consiglio superiore della difesa, precisando che “dopo esami supplementari condotti sulla commissione d’inchiesta e in mancanza di altre prove” il generale non può essere imputabile di alcunché.
Il 15 novembre 2012 un gruppo di esperti delle Nazioni Unite aveva pubblicato un rapporto in cui accusava Amisi, nome di battaglia “Tango Fort”, di controllare una rete di distribuzione di munizioni da caccia. “La polizia congolese e le autorità locali hanno informato il gruppo di esperti che, nel luglio 2012, il generale Amisi ha inviato un camion dell’esercito per rifornire di almeno 300 fucili Ak47 membri della milizia Nyatura” – accusata di gravi crimini contro la popolazione civile – aggiungeva il documento.
Stando all’Onu, “le forze armate congolesi continuano ad essere incancrenite da reti criminali che permettono agli alti ufficiali di arricchirsi attraverso l’appropriazione delle risorse naturali e il contrabbando, in particolare il traffico di avorio gestito dai gruppi armati”. Il 22 novembre 2012 il presidente Joseph Kabila aveva infine sospeso il generale Amisi ordinando un inchiesta s suo carico. Seppure costretto alla vita civile, Amisi si era tenuto impegnato sinora con la presidenza dell’Associazione sportiva Vita Club, una squadra di calcio molto popolare a Kinshasa. – Misna
