Uno dei quattro membri dell’équipe di Medici senza frontiere rapiti in Nord Kivu (Repubblica democratica del Congo) più di un anno fa è riuscito fuggire. Ne dà notizia l’organizzazione medico-umanitaria, che invece non ha ancora notizie degli altri tre operatori e lancia un appello a chiunque sia in grado di favorire la loro liberazione.
Chantal Kaghoma Vulinzole, infermiera originaria di Goma, era stata rapita insieme a tre colleghi l’11 luglio 2013 durante un attacco a Kamango attribuito al gruppo armato ADF-NALU. L’équipe di Msf stava compiendo una missione per valutare le strutture sanitarie nel territorio di Beni.
Dopo più di 13 mesi di prigionia in condizioni drammatiche, Chantal è riuscita a fuggire e a raggiungere le truppe impegnate in un’operazione militare nella boscaglia contro l’ADF-NALU; la donna è stata ritrovata debole e smagrita ed è stata riportata a Beni dalle forze armate congolesi.
“È un immenso sollievo per la sua famiglia, i suoi amici e tutti i suoi colleghi sapere che Chantal è viva e di nuovo con noi – dichiara Mego Terzian, presidente di Msf – vogliamo credere che anche gli altri tre colleghi, sui quali non abbiamo alcuna informazione, ritorneranno. Il nostro pensiero va alle loro famiglie e a tutti gli ostaggi. Non vi dimenticheremo”.
Msf non ha potuto stabilire un contatto con gli altri tre membri del team congolese nonostante gli sforzi, le risorse mobilitate e le tracce seguite in RDC e nei paesi vicini. “Chantal è stata separata dai suoi colleghi e non era più in contatto con loro quando è fuggita”, spiega Benoît Leduc di Msf, che assicura: “la ricerca continua ora che il gruppo ADF è disperso è probabilmente disorganizzato”. – Swissinfo