01/10/13 – Kenya – Dopo Westgate, deputati chiedono chiusura campo di Dadaab

di AFRICA

Il parlamento keniano comincerà ad indagare da oggi sulle circostanze dell’attacco al Westgate di Nairobi, cominciato lo scorso 21 settembre e conclusosi con oltre 70 morti, da parte di un gruppo armato legato agli insorti somali Al Shabaab. Un comitato congiunto – composto da esponenti della Commissione per la Sicurezza nazionale e quelli della Difesa – comincerà a raccogliere testimonianze ed elementi relativi all’azione delle forze dell’ordine e alla risposta data all’assalto del centro commerciale.

“Vogliamo sapere chi non ha fatto cosa” ha detto Asman Kamama, presidente della Commissione per la Sicurezza nazionale invitando tutti i cittadini “a trasmettere informazioni utili e dettagli”.

Ndugnu Gethenji, suo omologo alla Commissione della Difesa e membro del nuovo comitato, ha aggiunto che tra gli obiettivi dell’inchiesta ci sarà anche di chiarire “il contesto in cui l’attacco è maturato, chi vi ha materialmente partecipato e chi ha cospirato fornendo assistenza e sostegno”. Il comitato indagherà anche sulle circostanze della morte – apparentemente per causa di fuoco amico – di un ufficiale di polizia durante l’intervento.

A dieci giorni dall’assalto – dichiarato concluso 80 ore dopo il suo inizio dal presidente Uhuru Kenyatta in un discorso alla nazione – non sono ancora chiare le circostanze, le identità e il numero dei membri del commando che ha messo a ferro e fuoco un centro commerciale pieno di famiglie e bambini. La polizia sta interrogando otto sospetti mentre un uomo, cittadino britannico arrestato subito dopo l’attacco, è stato rilasciato ieri senza che gli venisse notificata alcuna accusa.

Nel paese intanto, cresce la diffidenza nei confronti della comunità somala – circa due milioni di persone stimate – concentrata a Nairobi, nel quartiere di Eastleigh noto anche come ‘Piccola Mogadiscio’. “La situazione si mette male per i somali” riferiscono alcuni commercianti al quotidiano The Standard, “lo sapete come ci chiama la polizia? Atm (bancomat, ndr) perché l’unico modo di liberarci di loro nei controlli è quello di allungargli una mazzetta. Per loro siamo distributori ambulanti di denaro”.

Kamama ha chiesto al governo di chiudere il campo profughi di Dadaab, nel nord del paese, alla frontiera con la Somalia, accusandolo di essere diventato “un covo di terroristi”.

“Le Nazioni Unite devono capire che è in gioco la sicurezza dei keniani – ha aggiunto – e che anche se si tratta di diritti umani, non dovrebbero essere a nostre spese”. Il deputato ha quindi annunciato nuove misure relative ai visti per l’immigrazione e alla registrazione di stranieri in Kenya, per cercare di contrastare l’ingresso di terroristi nel paese. “Anche gli ufficiali corrotti, che accettano di distribuire permessi in cambio di soldi – ha precisato, facendo riferimento alla corruzione diffusa nella pubblica amministrazione – dovranno essere ritenuti responsabili”. – Misna

 

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