I servizi di intelligence del Kenya sotto accusa dopo l’attacco al centro commerciale Westgate di Nairobi. Il governo avvia un’indagine per far chiarezza sulla strage che ha provocato 67 morti e 39 dispersi.
Un comitato parlamentare ha raggiunto la struttura, mentre si cerca di evitare la fuga dei turisti criticando l’appello degli Stati Uniti ai propri cittadini a non recarsi in Kenya.
“Sconsigliare i viaggi, in questa fase, non aiuta il nostro sforzo contro il terrorismo globale – ha spiegato il ministro dell’Interno, Joseph Ole Lenku – Non possiamo e non permetteremo ai terroristi di mettere paura alla nostra gente e chiediamo agli Stati Uniti, un paese amico del Kenya, di rimuovere l’allerta”.
Criticato per aver ignorato il rischio attentati, il governo ha annunciato che l’inchiesta sarà pubblica. Il turismo rappresenta il 10% del pil del paese e produce un ritorno economico pari a quasi un miliardo di euro all’anno.
“Eravamo preoccupati prima del nostro arrivo. Abbiamo ricevuto decine di telefonate da persone che ci chiedevano se avevamo ancora intenzione di venire, ma fino ad ora è stato sicuro – racconta Anna, una turista canadese – Siamo stati con la gente del posto la maggior parte del tempo e questo aiuta molto”.
“Oggi il mondo è un posto pericoloso. Le tragedie accadono sempre – sostiene Ted, un turista statunitense – La strage al Westgate si è verificata il giorno prima del nostro arrivo e tante persone erano preoccupate. Ma non abbiamo avuto alcun dubbio”.
Dubbi che invece hanno spinto William e Kate a rinunciare al loro safari per festeggiare l’anniversario del loro fidanzamento. – Euronews