Da organizzazione non governativa a partito, deciso a contrastare lo Zanu-Pf del presidente Robert Mugabe ma anche la principale formazione di opposizione, sconfitta alle elezioni di luglio: è il percorso dell’Assemblea costituzionale nazionale, un’esperienza nata nel 1997 per favorire partecipazione e democrazia.
La trasformazione dell’organizzazione è stata annunciata da Lovemore Madhuku, il professore dell’Università di Harare che ne è lo storico dirigente. Durante un congresso che si è svolto nella capitale dello Zimbabwe, Madhuku ha accusato il Movimento per il cambiamento democratico dell’ex primo ministro Morgan Tsvangirai (Mdc-T) di aver approvato insieme con lo Zanu-Pf una Costituzione “repressiva” e peggiore di quella entrata in vigore dopo la fine del regime razzista e l’indipendenza.
Nata su iniziativa di movimenti sociali, gruppi giovanili e rappresentanti delle Chiese, l’Assemblea costituzionale nazionale aveva contribuito in modo decisivo alla nascita del Movimento per il cambiamento democratico. I primi dissapori tra Madhuku e Tsvangirai si erano manifestati durante l’esperienza del governo di unità nazionale, in carica nel periodo compreso tra le violenze elettorali del 2008 e il voto del luglio scorso. La nascita del nuovo partito conferma le difficoltà dell’Mdc-T dopo la nuova sconfitta ad opera di Mugabe, ormai ottantanovenne, alla guida dello Zimbabwe da 33 anni. – Misna