02/01/14 – R.D. Congo -Nord Kivu: comandante ucciso dai ribelli ugandesi

di AFRICA

E’ rimasto ucciso in un’imboscata attribuita ai ribelli ugandesi delle Adf-Nalu il colonnello Mamadou Ndala, comandante dell’Unità di reazione rapida delle forze armate congolesi (Fardc).  Lo ha confermato il portavoce del governo, Lambert Mende, aggiungendo che nell’imboscata contro un convoglio dell’esercito nei pressi di Beni, località del Nord Kivu, almeno altri cinque soldati sono stati feriti.

L’annuncio della morte del colonnello Ndala ha suscitato l’emozione nel paese: Per mesi è stato in prima fila nella lotta alla ribellione del Movimento del 23 marzo (M23), sconfitta militarmente lo scorso novembre dopo aver tenuto in scacco per un anno e mezzo il capoluogo di Goma e una buona parte della provincia nord-orientale. Oggi a Goma i negozi di alcuni quartieri hanno chiuso i battenti in sua memoria. Lo scorso luglio la voce di un possibile trasferimento di Ndala a Kinshasa era stata all’origine di massicce proteste nel capoluogo regionale, soprattutto tra i giovani che avevano chiesto il suo mantenimento a Goma. Il comandante Ndala viene considerato come il principale artefice della vittoria militare dell’esercito regolare sulla ribellione dell’M23, sostenuta dai vicini Rwanda e Uganda.

Per questo motivo il colonnello ha assunto il comando delle operazioni contro un’altra ribellione, quella ugandese delle Forze alleate democratiche-Esercito nazionale per la liberazione dell’Uganda (Adf-Nalu), avviate il mese scorso con il sostegno della locale missione Onu (Monusco). Nelle ultime settimane le Fardc sono riuscite a riprendere il controllo delle località di Kamango e Kisiki e del ponte di Semliki. Il convoglio dell’esercito congolese è stato colpito da un razzo al suo ingresso, oggi, nel villaggio di Ngadi, situato tra l’aeroporto di Mavivi e la città di Beni. Il giorno di Natale proprio a Kamango, occupata per alcuni giorni, le Adf-Nalu si sono rese responsabili dell’uccisione di 40 civili.

La ribellione ugandese attiva nella zona di Beni è nata nel 1995 nel paese confinante con l’obiettivo di destituire il presidente Yoweri Museveni. Negli ultimi tre anni i ribelli delle Adf-Nalu si sarebbero resi responsabili del rapimento di più di 600 persone ma anche del reclutamento forzato di civili successivamente addestrati per combattere o costretti a lavorare nei campi nella parte più settentrionale del Nord Kivu, alla frontiera con l’Uganda, tra il Lago Alberto e il Lago Eduardo. Dal 2007 il capo della ribellione è Jamil Mukulu, un cristiano convertito all’islam, colpito da sanzioni decretate dall’Onu nel 2011 e dall’Unione europea nel 2012.

Per riportare la pace nella vasta e ricca provincia mineraria dopo un annoso conflitto caschi blu della Monusco, militari della brigata di intervento ed esercito hanno anche lanciato un’offensiva contro i ribelli hutu delle Forze democratiche di liberazione del Rwanda (Fdlr) in Nord Kivu e i miliziani della Forza di resistenza patriottica dell’Ituri (Frpi) di Cobra Matata nella provincia Orientale, più a nord. – – Misna

 

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