È stato firmato solo da una parte dei movimenti armati attivi nel nord del Mali, l’accordo “di pace e riconciliazione” raggiunto ad Algeri per normalizzare la situazione nel paese. Il documento redatto in otto mesi non ha ricevuto infatti ancora l’approvazione del Coordinamento dei movimenti dell’Azawad (Cma), coalizione che raggruppa diverse sigle, tra cui i tuareg del Movimento nazionale di liberazione dell’Azawad (Mnla).
Il ministro degli Esteri algerino, Ramtane Lamamra, che ha guidato la mediazione, si dice però convinto che il documento sarà infine “firmato da tutte le parti”. L’atteggiamento del Cma esprime infatti – a parere dell’uomo politico – “l’ambizione di ottenere il massimo sostegno” da parte dei maliani e non una volontà di “staccarsi” dall’accordo.
Il coordinamento ha chiesto un rinvio della firma per poter consultare le popolazioni a cui fa riferimento, in modo che l’intesa, una volta accettata sia effettivamente applicata sul terreno. Sabato, manifestazioni contro la firma si erano tenute a Kidal e in altre località del Mali settentrionale. Una copia dell’accordo era stata simbolicamente bruciata. Al centro delle contestazioni il fatto che né l’indipendenza né l’autonomia siano previste dal testo, che invece istituisce assemblee regionali elette direttamente e con poteri effettivi e contiene l’impegno a dare maggiore rappresentazione al nord del paese nelle istituzioni nazionali. Secondo fonti citate da Radio France Internationale, la ratifica definitiva potrebbe avvenire il 10 marzo a Bamako. – Misna
02/03/2015 – Mali – L’accordo di pace non piace a tutti
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