E’ Amama Mbabazi, il primo ministro ugandese, il politico africano più attivo su Twitter, uno strumento che usa a piacere per difendere la posizione dell’Uganda e mantenere contatti con i cittadini. Seguono il presidente ruandese Paul Kagame e del ministro ruandese degli Esteri, la signora Louise Mushikikwabo, inclusi nella ‘top five’ dei leader che rispondono ai followers, insieme al ministro svedese degli Esteri, Carl Bilt, e al presidente dell’Ecuador, Rafael Correa.twitter
Lo rivela lo studio Twiplomacy 2013, realizzato dall’agenzia statunitense Burson-Marsteller, che ha analizzato la presenza su Twitter di 505 dirigenti internazionali, tra cui capi di Stato, capi di governo, ministri degli Esteri o leader religiosi
Mohamed Morsi, il presidente egiziano destituito, conta il maggior numero di followers, più di 1,8 milioni, seguito dal presidente sudafricano Jacob Zuma.
Il conto @PresidenceMali è diventato il sito più connesso con altri governi e istituzioni, tra cui l’Eliseo , le presidenze del Senegal, del Burkina Faso, della Costa d’Avorio, del primo ministro norvegese e altri ancora.
Secondo gli autori della ricerca i dirigenti africani sono sempre più presenti nei social network, alcuni dei quali con un’attività “esemplare”.
“Alcuni leader africani hanno una specificità, quella di usare twitter solo per scambi diretti con gli abbonati e con chiunque desideri entrare in contatto con loro” ha detto Matthias Lüfkens, direttore della ricerca, citato da Jeune Afrique.
Facendo l’esempio di Kagame, l’analista ha sottolineato come il dirigente ruandese abbia usato twitter per rispondere al vetriolo alle accuse di Human Rights Watch, rilanciate dall’attrice Mia Farrow, sulle violenze perpetrate dai ribelli sostenuti dal Rwanda nella Repubblica Democratica del Congo.
Il presidente più seguito del pianeta, Barack Obama, con oltre 34,5 milioni di followers, non avrebbe mai risposto a nessuno.* Celine Camoin – Atlasweb