02/08/13 – Madagascar – Crisi elettorale: nuova amnistia e diplomazia in campo

di AFRICA

 

In tutto sono 88 le persone che hanno beneficiato di un’amnistia dallo scorso anno. Le ultime 27, tra cui 11 militari, sono state inserite nella nuova lista pubblicata in questi giorni dal Consiglio di riconciliazione nazionale. Lo riferiscono fonti di stampa del Madagascar che interpretano il provvedimento come una “misura distensiva” per cercare di tirare l’isola fuori dall’impasse politica ed elettorale. Tutti gli amnistiati erano stati condannati in relazione agli eventi politici del 2002 e del 2009, che a sette anni di distanza hanno portato a due cambiamenti di potere. In entrambi i casi proteste popolari e intervento dei militari hanno destituito prima Didier Ratsirika e poi il suo successore Marc Ravalomanana, sostituito dall’attuale uomo forte dell’isola, Andry Rajoelina.

Secondo l’Osservatorio della vita pubblica, il fatto di aver amnistiato diversi soldati è un messaggio lanciato all’esercito in un periodo di grande fragilità istituzionale che potrebbe vedere i militari intervenire ancora una volta per prendere le redini del paese, come già avvenuto nella storia recente. D’altra parte, però, le successive ondate di amnistie – previste dagli accordi firmati negli ultimi anni dalle principali forze politiche malgascie – sta alimentando tra la gente un sentimento di diffidenza nei confronti della classe politica, impunita, e della giustizia. Tra le personalità amnistiate ci sono anche dei civili, dei politici e dei candidati alle presidenziali. Il voto cruciale per archiviare la transizione in corso da quattro anni era in agenda per il 24 luglio; è stato rinviato al 23 agosto, ma molto più probabilmente a data da destinarsi.

Al centro del contenzioso c’è la candidatura di Rajoelina, contestata dalla comunità internazionale così come quelle dell’ex-presidente Didier Ratsirika e della moglie del suo successore, Lalao Ravalomanana. Nonostante pressioni e minacce di sanzioni mirate, finora i tre non hanno fatto marcia indietro.

Proprio in queste ore ad Antananarivo è in corso una nuova mediazione del Gruppo internazionale di contatto per il Madagascar (Gic-M), che ha prorogato di due settimane – fino al 15 agosto – la scadenza per l’adozione delle sue sette raccomandazioni, tra cui la creazione di una nuova Commissione elettorale speciale (Ces),  il ritiro dei tre candidati “indesiderabili” e di altri otto “illegali”, che rischiano pesanti sanzioni. Inizialmente l’ultimatum del Gic-M era stato stabilito in data del 31 luglio. “La popolazione muore di impazienza: speriamo che le consultazioni in corso e la mediazione della Comunità di sviluppo dell’Africa australe (Sadc) possano sbloccare entro 10-15 giorni la totale impasse del processo elettorale” ha dichiarato Béatrice Atallah, presidente della Commissione elettorale nazionale indipendente di transizione (Cenit). – Misna

 

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