Un appello a una «fine rapida del periodo di transizione» è arrivato oggi dal comandante delle forze armate egiziane, il generale Abdel-Fattah al-Sisi.
Sulla pagina Facebook del suo portavoce, il fautore del colpo di mano con cui è stato destituito l’ex presidente Morsi si augura che gli egiziani «si rendano conto delle proporzioni dei problemi con cui si confronta la società, che richiedono una rapida fine del periodo di transizione, in base alla roadmap approvata dai rappresentanti dei poteri nazionali».
Al-Sisi suggerisce quindi che ci sia «un accordo nazionale per ripristinare la stabilità e far fronte alla sfida della sicurezza nazionale egiziana». Il generale ha quindi chiesto di vigilare sui tentativi di confondere religione e politica, di dipingere i contrasti politici come un conflitto religioso o una lotta contro l’Islam e di «mettere a repentaglio le istituzioni militari e di sicurezza».
Intanto nuova missione al Cairo per l’alto rappresentante per la politica estera Ue, Catherine Ashton (la terza visita dalla deposizione dell’ex presidente Mohamed Morsi a luglio). Per due giorni il capo della diplomazia europea sarà impegnata in una lunga serie di colloqui, partendo dai leader dell’attuale governo egiziano: il presidente ad interim, Adly Mansour e il primo ministro, Hazem El Beblawy. Nel primo pomeriggio ha incontrato il ministro degli Esteri Nabil Fahmy, il capo dell’Assemblea costituente Amr Mussa e il gran imam di Al Azhar Ahmed el Tayyeb.
Nel colloquio con Fahmy, sono state discusse le relazioni bilaterali, in particolare quelle commerciali e gli aiuti Ue, oltre alla situazione regionale in particolare la crisi siriana, il processo di pace israelo-palestinese e il dossier nucleare iraniano. Su quest’ultimo punto il ministro egiziano ha sollecitato la convocazione della conferenza per la denuclearizzazione del Medio Oriente entro la prossima primavera.
Sulla situazione a Gaza, Fahmy ha posto in risalto la necessità di arrivare ad un accordo a livello internazionale per assicurare aiuti umanitari alla popolazione. L’agenda prevede inoltre incontri con il ministro per la cooperazione internazionale, Ziad Bahaa El Deen, con il ministro della Difesa, il generale El Sisi. Ashton vedrà anche Tawadros II, leader della Chiesa ortodossa copta, oltre a rappresentanti del Fronte di salvezza nazionale, del partito di libertà e giustizia El Nour, e dell’Alleanza nazionale. * Elena Panarella – Il Messaggero