Grazie al sostegno di combattenti della regione sudanese del Darfur, forze governative hanno riconquistato una delle ultime cittadine nelle mani di unità ribelli: lo riferiscono fonti della MISNA, dopo l’arrivo a Juba di un primo gruppo di osservatori africani incaricati di verificare il rispetto di una tregua concordata a gennaio.
Secondo le fonti, testimoni dei fatti, “sabato reparti dell’esercito sono entrati a Leer insieme con combattenti originari del Darfur probabilmente inquadrati nel Jem, il Movimento giustizia e uguaglianza”. Alla MISNA riferiscono che nella cittadina si è combattuto per ore e che anche religiosi e missionari sono stati costretti a rifugiarsi nelle zone circostanti. Il Jem è un’organizzazione politico-militare storicamente legata agli ex ribelli al potere a Juba dalla fine della Seconda guerra civile del Sudan (1983-2005).
Le notizie giunte da Leer, situata nella regione petrolifera di Unity, confermano quanto già riferito alla MISNA la settimana scorsa. E in particolare che, nonostante l’accordo di tregua firmato il 23 gennaio, reparti dell’esercito fedeli al presidente Salva Kiir stanno avanzando dalle città di Bentiu e Malakal in direzione sud verso aree sotto il controllo di unità ribelli.
Proprio per verificare il rispetto del cessate-il-fuoco ieri a Juba è cominciata la missione di un primo gruppo di 14 osservatori dell’Autorità intergovernativa per lo sviluppo (Igad). Secondo il generale etiopico Gebreeg Zabher Mebrahtu, a capo di una delegazione composta sia da civili che da militari, uno degli obiettivi della missione è verificare le “accuse di episodiche violazioni” della tregua mosse dalle parti in conflitto.
Gli scontri armati in Sud Sudan sono cominciati a metà dicembre, in coincidenza con la denuncia di un presunto tentativo di golpe che sarebbe stato coordinato dall’ex vice-presidente Riek Machar. Secondo l’Ufficio dell’Onu per l’assistenza umanitaria (Ocha), i combattimenti hanno finora costretto a lasciare le loro case circa 825.000 persone. Nel fine-settimana, nel corso di una visita a Juba, il vice-segretario generale dell’Onu Valerie Amos ha sostenuto che ad aver bisogno di aiuti alimentari sono tre milioni e 700.000 sud-sudanesi. – Misna