03/03/14 – R.D. Congo – Nord Kivu: verso “assalto finale” a ribelli ugandesi

di AFRICA

 

“L’operazione è stata attuata con una grande precisione e consentirà di raggiungere un obiettivo chiaro: porre fine agli attacchi delle Adf-Nalu ai danni della popolazione”. Con queste parole il capo della Monusco Martin Kobler ha confermato l’esito positivo dei raid dell’aviazione militare della locale missione Onu dello scorso fine settimana contro una base della ribellione ugandese a Saha Sitisa, nella regione di Mbau, 60 km a nord-est di Beni. La stessa fonte ha precisato che il primo bombardamento operato dalla missione di peacekeeping contro le Forze democratiche alleate deve “consentire l’apertura di un corridoio che permetterà ai soldati congolesi di raggiungere l’ultimo bastione dove si sono ritirati i ribelli ugandesi”. Anche se fonti Onu hanno annunciato “ingenti danni materiali” contro le Adf-Nalu, non è stato diffuso alcun bilancio dettagliato.

Lo scorso 16 gennaio le Forze armate regolari (Fardc) hanno lanciato l’operazione ‘Sokola’ (‘pulire’ in lingua locale) per allontanare dalla provincia mineraria del Nord Kivu (est) la storica ribellione ugandese che ha le sue basi nel territorio di Beni. Finora, in base ai bilanci ufficiali, più di 230 combattenti sono stati uccisi e l’esercito ha confermato la riconquista di numerose posizioni a Nobili, Kamango, Nadwi, Mwalika, Chuchubo e Makoyova. Due settimane fa le truppe di Kinshasa hanno ripreso il controllo del villaggio strategico di Mamundioma, 45 km a nord-est di Beni,  che era occupato da più di due anni. Il prossimo traguardo per l’esercito congolese è la riapertura della strada che ricollega Mbau a Kamango.

I bombardamenti della Monusco sono stati attuati dopo che il portavoce delle Fardc, il colonnello Olivier Hamuli, ha lanciato un appello al “disarmo” dei ribelli ugandesi “prima dell’assalto finale che sarà una fase molto dolorosa per neutralizzare ad ogni costo e in via definitiva questo gruppo”. I combattenti ripiegati nella base di Saha Sitisa si sarebbero in parte già spostati e nelle ultime settimane sono stati segnalati movimenti di uomini verso la vicina Provincia orientale.

Dopo la sconfitta militare della ribellione del Movimento del 23 marzo (M23), lo scorso novembre, le Adf-Nalu sono in cima alla lista dei gruppi armati da sradicare dalla ricca provincia mineraria. Sono anche cominciate operazioni contro gli hutu ruandesi delle Forze democratiche di liberazione del Rwanda (Fdlr), l’altra formazione ribelle che storicamente destabilizza l’est del Congo, confinante con Rwanda e Uganda. Ma sul terreno sono attive decine di altre milizie – tra cui vari gruppi Mayi Mayi e l’Alleanza dei patrioti per un Congo libero e sovrano (Apcls) – contro le quali i soldati congolesi stanno combattendo. – Misna

 

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