E’ stato formalmente incriminato per crimini di guerra, crimini contro l’umanità e torture l’ex presidente ciadiano Hissène Habré, al potere tra il 1982 e il 1990: lo ha annunciato il procuratore generale del Tribunale speciale creato a Dakar, Mbacké Fall. Il giudice ha fatto riferimento a “indizi gravi e concordanti” nei confronti di Habré, esiliato in Senegal 23 anni fa, dopo essere stato rovesciato con un golpe da Idriss Deby Itno. Da ieri l’ex capo di stato ciadiano sopranominato il “Pinochet africano” è in “detenzione preventiva” in un carcere di Dakar, come confermato da uno dei suoi legali, François Serres. Lo scorso fine settimana Habré è stato prelevato al suo domicilio nella capitale senegalese e posto sotto custodia cautelare. Negli ultimi giorni è stato interrogato dai magistrati del tribunale speciale africano costituto sulla base di un accordo tra il Senegal e l’Unione Africana, dopo anni di dibattiti sulla competenza giuridica e sul costo di un eventuale processo.
Secondo una commissione d’inchiesta istituita a N’Djamena, durante gli otto anni del regime di Habré, più di 40.000 persone hanno perso la vita, di cui solo 4000 sono state identificate, uccise sommariamente o morte in detenzione. Dal 2005 era agli arresti domiciliari a Dakar, anche se l’avvio di un processo nei suoi confronti è stato chiesto per anni dalla Corte internazionale di giustizia e da numerose organizzazioni impegnate nella difesa dei diritti umani.
“E’ un giorno importante, è una vittoria per tutte le vittime dei tiranni africani. Habré vive in Senegal da più di 22 anni, ora è finalmente in prigione e dovrà rispondere dei suoi atti” ha dichiarato Assane Dioma Ndiaye, coordinatore del collettivo degli avvocati senegalesi delle vittime. L’arresto e la successiva incriminazione di Habré si sono verificati pochi giorni dopo la visita a Dakar del presidente americano Barack Obama, che ha sottolineato i progressi sul piano della democrazia e della giustizia ottenuti in Senegal dall’elezione lo scorso anno del capo di Stato Macky Sall. – Misna