Il lavoro minorile nei giacimenti di oro è tra le piaghe più pesanti che colpiscono la Tanzania. I piccoli che vengono impiegati nelle miniere sono orfani o vivono in condizioni precarie, spesso non hanno neanche 8 anni di età. Non solo devono sopportare lavori fisici pesanti ma sono anche a rischio di avvelenamento da mercurio che, vista la tossicità dei vapori che attaccano direttamente il sistema nervoso centrale, potrebbe causare disabilità permanenti. Nonostante nel Paese esistano le leggi che vietano lo sfruttamento dei bambini, queste non vengono rispettate. La denuncia arriva dall’ong Human Rights Watch (HRW). La maggior parte degli adulti non conoscono i rischi alla salute che si corrono lavorando in miniera, e i servizi sanitari tanzani non sono in grado di diagnosticare e curare le intossicazioni da mercurio. A risentire della situazione è anche l’istruzione di questi piccoli lavoratori che non hanno il tempo di frequentare la scuola e sono attratti dal guadagno. Spesso capita anche che le bambine che frequentano zone limitrofe ai giacimenti subiscono aggressioni sessuali, e finiscono per essere vittime del traffico di esseri umani per sfruttamento ai fini sessuali. HRW ha ricordato al Governo tanzano che il Paese ha ratificato numerosi accordi internazionali in difesa dei diritti dei bambini. A gennaio 2013 la Tanzania ha anche contribuito a redigere un nuovo trattato per la riduzione di esposizione al mercurio, alla quale sono sottoposti anche gli abitanti delle zone limitrofe alle miniere, sostenuto da altri 140 Governi, e che verrà adottato entro il prossimo mese di ottobre. L’oro estratto dai giacimenti tanzani ha come principali destinazioni Emirati Arabi, Svizzera, Sudafrica, Cina e Regno Unito che ne sono anche esportatori. – Ag. Fides