Nonostante un decennio di forte crescita macroeconomica, segnato da un tasso medio in positivo del 4,8%, la maggior parte degli africani sono delusi e ritengono di non aver beneficiato della crescita. Lo rivela un sondaggio condotto in 34 paesi del continente, l’Afrobarometro, realizzato da esperti di diversi istituti di scienze sociali e di economia, reso pubblico ieri a Johannesburg, in Sudafrica.
Il 53% degli intervistati giudica “piuttosto cattive” le condizioni economiche nei propri paesi, mentre solo il 29% le giudica positive e solo un africano su tre ha percepito un miglioramento nelle condizioni delle economie nazionali durante l’ultimo anno. Il 39% degli intervistati pensa al contrario che le condizioni siano addirittura peggiorate.
Ai governi viene attribuita la responsabilità di una inadeguata gestione tesa a migliorare le condizioni di vita dei più poveri e a creare posti di lavoro.
Più del 70% degli intervistati in Kenya, Egitto, Tunisia, Uganda, Tanzania, Malawi e Togo hanno definito piuttosto svantaggiose le condizioni economiche nei propri paesi, mentre più della metà degli intervistati le hanno definite piuttosto buone in Namibia, Zambia e Algeria.
Dal rapporto risulta che un africano su cinque risente spesso la mancanza di cibo, di acqua potabile e di cure mediche. Una africano su due subisce penurie occasionali di beni e servizi di base.
Le popolazioni – sottolineano gli autori dell’Afrobarometro – si lamentano molto dell’assenza di risorse e della mancanza di servizi pubblici di base. Tale problema può essere ricollegabile a una cattiva ridistribuzione dei frutti della crescita e a sforzi ancora insufficienti, da parte dei governanti, nel cercare di far ricadere i benefici della crescita sulle popolazioni locali.
Ma guardando al futuro c’è speranza: il 57% degli intervistati ha espresso ottimismo e l’auspicio che le condizioni migliorino nel prossimo anno. * Celine Camoin – Atlasweb
