Due cittadini europei sono stati bruciati vivi sull’isola di Nosy Be, in Madagascar, da una folla che li accusava di essere coinvolti in un traffico di organi. La rabbia, riferisce la Bbc, è esplosa dopo la scomparsa di un bambino del posto. Le autorità dell’isola, che hanno parlato di una “caccia allo straniero”, hanno inizialmente riferito che i due europei uccisi erano di nazionalità francese, ma alcuni residenti di Nosy Be hanno invece avanzato l’ipotesi che uno dei due possa essere un italiano. La Farnesina sta verificando la veridicità della notizia mentre Parigi ha confermato che “una delle vittime è un cittadino francese”.
L’incidente è stato scatenato dall’arresto di un uomo, avvenuto mercoledì, in relazione alla scomparsa di un bambino, il cui corpo senza vita, mutilato dei genitali e della lingua, è stato ritrovato giovedì mattina. Una folla di locali ha assaltato la stazione di polizia dove l’uomo era tenuto in custodia, accusandolo di essere stato pagato per asportare gli organi del bambino. Successivamente, la folla si è lanciata in una “caccia all’uomo”, sfociata, secondo quanto ha riferito la polizia, “nella morte di due stranieri”.
I media locali riferiscono che la folla aveva rinvenuto organi umani in un frigorifero che si trovava in un edificio dove alloggiavano i due europei uccisi.
La folla che ha linciato i due europei avrebbe ucciso anche una terza persona. Si tratterebbe dello zio del bambino scomparso, il cui cadavere è poi stato ritrovato mutilato. La folla avrebbe ucciso l’uomo ritenendolo responsabile del rapimento del bambino, secondo quanto riportato da testimoni e funzionari di polizia.
L’ambasciata francese in Madagascar ha diramato un avviso ai cittadini francesi invitandoli a non recarsi sull’isola di Nosy Be, una delle più apprezzate dai turisti ed esortando tutti gli stranieri presenti sull’isola a non uscire in strada e a non recarsi sulla spiaggia dove, secondo le notizie diffuse, sarebbero stati arsi vivi i due stranieri. – Adnkronos/