04/06/13 – Tunisia – Pronta la nuova costituzione, Ennahda sotto accusa

di AFRICA

 

Sta suscitando un’alzata di scudi il progetto di Costituzione, frutto di un compromesso raggiunto dall’Assemblea nazionale costituente (Anc) dopo un anno e mezzo di accesi dibattiti tra maggioranza e opposizione. Un terzo dei 217 deputati contrario al testo ha annunciato un ricorso al Tribunale amministrativo affinché il progetto venga nuovamente rinviato alle commissioni parlamentari competenti prima di sottoporlo al voto in seduta plenaria. Per essere adottata la nuova legge fondamentale deve ottenere il consenso dei due terzi dei deputati dell’Anc, nella quale siedono 89 rappresentanti del partito al potere, Ennahda (islamico moderato), su 217 membri. Tra i punti più controversi c’è l’articolo che garantisce il carattere laico dello Stato, ma precisa che nessuna riforma costituzionale può ledere all’Islam come religione di Stato. Un altro articolo molto discusso prevede che nessuna legge approvata dall’Anc possa venire modificata per i prossimi tre anni.

A respingere le modalità di lavoro del Comitato di coordinamento tra le diverse commissioni sono stati gli stessi deputati del Congresso per la Repubblica (Cpr), il partito del presidente Moncef Marzouki alleato con Ennahda, che accusano il partito del primo ministro Ali Larayedh di “un tentativo di forza per accaparrarsi il potere”. Per diverse formazioni di opposizione, tra cui Al-Massar, “si è aperta una nuova crisi istituzionale” e decine di deputati “bloccheranno l’esame di questo testo” in plenaria. “Ci sono state molte manovre e diverse regole stabilite dal dialogo nazionale non sono state rispettate. Questo ci ricorda le procedure utilizzate durante la presidenza di Ben Ali” ha denunciato Amor Chetoui, presidente della Commissione parlamentare dei poteri legislativi ed esecutivi, che si rifiuta di esaminare il testo. Critiche e accuse respinte dagli esponenti di Ennahda: “Questo progetto è il frutto di 18 mesi di lavoro. Ci sarà una sessione plenaria all’Anc nel corso della quale tutte le modifiche del caso potranno essere introdotte. Le dichiarazioni rilasciate da alcuni deputati sono errate, imprecise e irresponsabili” ha risposto Imed Hammami all’emittente ‘Radio Mosaique Fm’.

Sulla carta l’Anc, eletta nell’ottobre 2011, aveva un anno di tempo per stilare la nuova legge fondamentale, ma divisioni tra forze politiche e all’interno della stessa maggioranza hanno allungato i tempi. Prima di presentarlo ufficialmente al capo dello Stato e al primo ministro,  il testo doveva essere sottoposto all’esame definitivo delle diverse commissioni competenti: un passaggio istituzionale che non è stato rispettato. Il voto finale è previsto tra il 20 giugno e l’8 luglio.

In realtà il braccio di ferro sulla Costituzione è l’ultima manifestazione dell’instabilità, non solo politica, della Tunisia a due anni della rivolta popolare che ha destituito il regime di Ben Ali. Alle prese con una profonda crisi economica e occupazionale, il paese del Nord Africa deve fare i conti con un clima di crescente violenza politica alimentata dalla corrente più radicale dell’islam sunnita. Inoltre sul territorio nazionale incombe la minaccia diretta del terrorismo islamico, come conseguenza dell’implosione della vicina Libia di Muammar Gheddafi e del conflitto in corso in Mali. – Misna

 

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