Nuova giornata di attentati e violenze a Tripoli. Il generale ribelle Khalifa Haftar è sfuggito ad un attacco suicida ad Abyar, città ad est di Bengasi, dove quattro sue guardie del corpo hanno perso la vita mentre varie altre persone sono rimaste ferite. Sempre oggi un impiegato svizzero del Comitato della Croce Rossa Internazionale, della sede di Misurata, e’ stato ucciso a Sirte dove si trovava in missione. Per quanto riguarda l’attentato ad Haftar, è stato compiuto con un’auto carica di esplosivo – riferisce il sito della Bbc – che si è avvicinato alla sua abitazione ed è saltata in aria quando le guardie si sono avvicinate. Haftar sarebbe rimasto illeso.
Si tratta del primo attentato contro il generale da quando questi ha lanciato un’offensiva contro le milizie islamiste in Cirenaica circa tre settimane fa. Haftar – che aveva partecipato al colpo di stato di Gheddafi nel 1969 e poi aveva ottenuto asilo politico negli Usa – accusa il nuovo governo dell’imprenditore filo-islamico Ahmed Mitig, la cui elezione viene contestata dai sostenitori del suo predecessore Abdullah al Thani – di sostenere il terrorismo.
L’azione dell’ex generale è sostenuta da vari gruppi, fra i quali forze militari dell’este e una parte dell’aviazione. I gruppi cui ha dichiarato guerra sono in particolare Ansar al-Sharia e la brigata 17 Febbraio, che combattè contro Gheddafi nel 2011.
L’impiegato della Croce Rossa, Micheal Greub, è stato ucciso a colpi di arma da fuoco da un gruppo di uomini armati, riferisce l’agenzia libica Lana, e sarebbe morto sul colpo.
L’omicidio è avvenuto davanti alla sede della Mezzaluna Rossa di Sirte, dove il delegato della Croce Rossa si era recato per una riunione. Secondo testimoni oculari uomini armati a bordo di una jeep bianca dai vetri oscurati si sarebbe accostata aprendo il fuoco sul capo della missione.
Proprio ieri il Ccri aveva espresso preoccupazione per le difficili condizioni in cui si trovano ad operare il personale e i volontari dell’organizzazione, impegnati negli ultimi giorni a Bengasi per soccorrere i feriti degli ultimi scontri tra le forze del generale e le milizie islamiste, in cui sono morte lunedì scorso una ventina di persone, con circa 120 feriti. La scorsa notte, un razzo ha colpito gli uffici del primo ministro al terzo piano di un edificio a Tripoli. Attualmente la Libia si trova ad avere di fatto due primi ministri, Mitig e Al Thani. Quest’ultimo nei giorni scorsi ha chiesto che sia la giustizia a dire se deve cedere la guida del paese al nuovo esecutivo, la cui elezione è stata invalidata perche’ Miitig aveva ottenuto 113 preferenze invece delle 120 necessarie per la sua nomina, come stabilito dal Congresso generale nazionale (Cng), il Parlamento libico. (ANSAmed).