“Dobbiamo assicurarci che il vertice di Kampala obblighi il Movimento del 23 marzo (M23) a deporre le armi e a liberare gli spazi occupati. Non devono fare come se avessero pietà dell’M23 mentre bisognerebbe avere pietà della popolazione che soffre e che vive nei campi sfollati. Solo così la volontà della gente del Nord Kivu verrà rispettata”: è l’appello lanciato dal governatore dell’instabile provincia, Julien Paluku, alla vigilia del vertice straordinario dei capi di Stato dei paesi dei Grandi Laghi che si terrà nella capitale ugandese.
Con tono duro il governatore ha sottolineato all’emittente Radio Okapi che “a Goma la gente non vuole più sentire parlare di cessate-il-fuoco, di cessazione delle ostilità” ma ancora meno “della richiesta dei Grandi Laghi di assegnare all’M23 una porzione del nostro territorio nazionale”. Da tempo, ha ricordato Paluku, “parte dell’opinione pubblica è convinta che esiste un piano di balcanizzazione dell’est orchestrato dalla comunità internazionale per staccare o rendere autonoma una porzione del territorio congolese a favore dei vicini Rwanda e Uganda”. Diversi rapporti di ong e dell’Onu hanno confermato il sostegno politico-militare diretto di Kigali e Kampala all’M23.
Sul terreno le operazioni militari in corso da due settimane hanno consentito alle forze armate regolari (Fardc), sostenute dalla brigata di intervento Onu, di prendere il controllo di alcune località finora occupate dall’M23, mentre la ribellione si sarebbe ritirata più a nord di Goma, il capoluogo regionale. La prossima battaglia potrebbe combattersi a Kibumba, uno dei feudi dell’M23. “La grande sfida attuale consiste nel recuperare Kibumba, evacuare la strada principale tra Goma e Rutshuru fino a Kanyabayonga per mettere i civili al riparo dalle esazioni dei ribelli” ha concluso il governatore del Nord Kivu.
Dallo scorso 28 agosto l’M23 ha decretato il coprifuoco a Rutshuru, dove la circolazione è vietata dopo le 19, mentre la ribellione sta limitando gli spostamenti delle popolazioni nelle zone controllate, tra Kiwanja e Kibumba. Il traffico stradale è stato interrotto tra Goma, Rutshuru e Lubero, bloccando le attività commerciali e finanziarie, isolando di fatto interi territori.
Mentre è in corso in Congo e nei vicini Uganda e Rwanda la visita della rappresentante speciale Onu nei Grandi Laghi, Mary Robinson, che domani parteciperà al vertice di Kampala, a Kinshasa centinaia di giovani e studenti hanno manifestato il proprio sostegno alla brigata di intervento delle Nazioni Unite. “L’urgenza attuale è proteggere la popolazione. Sosteniamo gli sforzi della brigata per porre fine al ciclo di guerre e violenze nell’est del nostro paese” hanno dichiarato i delegati dei giovani alle consultazioni nazionali in agenda per sabato nella capitale congolese. – Misna