Accordo raggiunto tra gli Stati africani e asiatici in cui fiorisce il commercio illegale di avorio, per applicare misure urgenti con cui fermare il traffico e la mattanza degli elefanti. Lo fa sapere l’Unione mondiale per la conservazione della natura (Iucn), dopo che il patto è stato siglato all’African Elephant Summit convocato dal governo del Botswana e dalla stessa organizzazione. A concordare le misure molti Paesi africani, tra cui Gabon, Kenya, Niger, Zambia, nazioni dove fiorisce il traffico di avorio come Filippine e Malesia, e altri dove invece il materiale frutto delle violenze e del contrabbando è venduto, tra cui Cina e Thailandia. “La finestra di possibilità in cui combattere l’aumento del commercio illegale di avorio si sta chiudendo. Se non agiamo ora, le generazioni future ci accuseranno di non aver risposto”, ha dichiarato al summit il presidente del Botswana, Ian Khama. “Ora è tempo per Africa e Asia di unire le forze e proteggere queste specie di valore universale e tanto necessarie”, ha aggiunto.
Una delle 14 misure concordate dai delegati definisce il traffico un “serio crimine”. Secondo lo Iucn, questo sbloccherà la cooperazione delle forze dell’ordine internazionale fornita secondo la Convenzione delle Nazioni unite contro la criminalità organizzata transnazionale. Permetterà mutua assistenza legale, sequestri, estradizione e altri strumenti con cui combattere i crimini contro la vita selvatica. Il testo prevede anche di coinvolgere le comunità che convivono con gli elefanti nella loro protezione, rafforzando le leggi nazionali per assicurare sentenze più pesanti per i reati, investimento di fondi e risorse tecniche.
Secondo i dati Iucn, il 2011 ha registrato i dati peggiori in almeno 16 anni per contrabbando e traffico di avorio, con circa 25mila animali uccisi in Africa. Il 2012 non ha dato segni di miglioramento. Secondo dati preliminari, nel 2013 saranno raggiunti livelli ancora più alti di commercio illegale. Sinora i grandi sequestri di avorio sono stati 18, per oltre 40 tonnellate di avorio, la maggior quantità mai scoperta in 25 anni. Le previsioni presentate alla conferenza dicono che nei prossimi dieci anni i bracconieri uccideranno il 20% degli elefanti, se il bracconaggio continuerà a fare vittime a questi ritmi. Secondo l’organizzazione, povertà e corruzione, assieme alla crescente domanda in Asia, sono le cause principali della difficoltà di sconfiggere la caccia illegale. – LaPresse/AP