Qualche settimana prima dell’omicidio di Reeva Steenkamp, Oscar Pistorius maneggio’ male un’arma da cui parti’ accidentalmente un colpo, e poi chiese a un amico compiacente di assumersene la colpa. E’ quanto emerso dalle testimonianze raccolte nel terzo giorno del processo all’ex campione olimpico e paralimpico, a Pretoria. A sorpresa l’accusa ha accantonato temporaneamente le riscostruzioni sull’omicidio della modella sudafricana per concentrare l’attenzione su un episodio avvenuto poche settimane prima, nel gennaio 2013. In un ristorante alla moda di Johannesburg, l’atleta paralimpico era a pranzo con un paio di amici quando uno di loro, Darren Fresco, passo’ sotto il tavolo una pistola a Pistorius, avvertendolo che “c’era un colpo in canna”. Ma quando l’arma arrivo’ nelle mani di “Blade runner”, inspiegabilmente parti’ un colpo. “Ci fu un immediato silenzio”, ha raccontato Kevin Lerena, pugile di professione, che era tra i commensali. “Guardai a terra e proprio li’ dove puntai lo sguardo, dove c’era il mio piede, c’era un foro sul pavimento. Avevo una sbucciatura sul dito, ma non ero ferito”.
Pistorius chiese immediatamente scusa ai commensali accertandosi che non fossero feriti. Ma poi, voltatosi verso uno di loro, gli chiese di addossarsi la responsabilita’ dell’accaduto. “Per favore, di’ che sei stato tu. C’e’ troppa attenzione dei media su di me”, ha raccontato Lerena, riportando le parole di Pistorius. “E quando arrivarono i proprietari del ristorante, Darren disse che era stato lui”. – Agi