E’ necessario avere garanzie che la diga che l’Etiopia sta costruendo sul Nilo “non danneggi l’Egitto, altrimenti tutte le opzioni saranno sul tavolo”. Lo ha detto Ayman Ali, uno dei consiglieri del presidente egiziano Mohamed Morsi. “E’ diritto dell’Egitto difendere i suoi interessi, come gli altri hanno diritto di difendere i loro”, ha detto Ali riferendosi ai lavori appena intrapresi da Addis Abeba per deviare un tratto del Nilo Blu per consentire la costruzione della megadiga della ‘Rinascita’.
La diga, attualmente in costruzione al confine col Sudan, è vista come un pericolo al Cairo, che teme di vedere ridotto l’afflusso di acqua del grande fiume. La struttura, i cui lavori sono stati affidati all’italiana Salini, diventerà la più grande diga d’Africa con una lunghezza di 1800m, un’altezza di 170m e una potenza di 6000 megawatt.
Un portavoce della presidenza egiziana, Omar Amer, ha affermato giorni fa che l’amministrazione Morsi intende comunque definire il suo atteggiamento sulla base di un rapporto appena stilato da una commissione tripartita fra i Paesi interessati: lo stesso Egitto e il Sudan, oltre all’Etiopia. (ANSAmed).
