Con un verdetto molto atteso nel paese, la Corte elettorale speciale si è pronunciata a favore delle candidature di Andry Rajoelina, Lalao Ravalomanana e Didier Ratsiraka alle prossime elezioni presidenziali previste a fine a luglio.
L’attuale guida e uomo forte del paese, l’ex ‘premiere dame’ e l’ex presidente in carica per 22 anni – secondo quanto stabilito dai giudici – potranno partecipale alla competizione, poiché le petizioni per il ritiro delle loro candidature, sottoscritte tra gli altri dal primo ministro e dal ministro della Difesa, sono state giudicate “irricevibili”.
La decisione è destinata a suscitare scontento e ad alimentare le contestazioni, nel paese e all’estero, sulla base del fatto che nessuno dei tre aspiranti alla massima carica dello stato ha rispettato il regolamento imposto dalla legge malgascia: Rajoelina – che aveva promesso di non ricandidarsi – ha presentato la sua domanda oltre il termine stabilito, mentre gli altri due non hanno risieduto stabilmente nel paese nei sei mesi che precedono lo scrutinio.
La Comunità dei paesi dell’Africa Australe (Sadc), che ha definito le tre candidature “inaccettabili”, aveva anche annunciato di volersi ritirare dal processo per l’uscita dalla crisi politica del paese “se la legge non verrà rispettata”, mettendo in forse sia il finanziamento che la legittimazione del voto. Al coro di critiche espresse da Unione Africana, Unione Europea Africa australe si era aggiunta anche la Comunità Internazionale attraverso l’appello del Segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon che ai tre candidati aveva implorato: “Ritiratevi dal voto”.
L’appuntamento con le urne – fissato al 24 luglio per le presidenziali e al 25 settembre per le legislative – dovrebbe costituire il punto di approdo di una lunga transizione e il restauro dell’ordine costituzionale dopo il rovesciamento del presidente Marc Ravalomanana, agli inizi del 2009, da parte dell’ex dj e sindaco di Antananarivo, Andry Rajoelina. – Misna
