Il dipartimento di Stato americano ha espresso “forte preoccupazione” per arresti e scomparse di decine di cittadini del Rwanda, ma anche per “informazioni credibili” su minacce ai danni dei giornalisti sia nel paese africano che all’estero. In un comunicato diramato da Washington viene chiesto al governo di Kigali di “fornire spiegazioni sulla sorte delle persone arrestate negli ultimi due mesi, tuttora detenute” e di “rispettare diritti umani e libertà di stampa”.
Nella stessa nota gli Stati Uniti, storico alleato del Rwanda, evidenziano in chiave positiva “i procedimenti giudiziari aperti a carico di alcune persone”. Proprio ieri l’oppositore Bernard Ntaganda è stato liberato dopo una condanna a quattro anni di carcere per attentato alla sicurezza dello Stato e divisionismo.
Non si è fatta aspettare la risposta del governo ruandese che ha spiegato di “reagire in modo legale alle gravi minacce alla sicurezza del paese e dei cittadini”, in riferimento ai recenti attacchi nel nord del Rwanda da parte dei ribelli delle Forze democratiche di liberazione del Rwanda (Fdlr) stabiliti nell’est del Congo. “Le accuse di scomparse forzate sono false. Gli individui arrestati lo sono stati nell’ambito di procedimenti giudiziari rispettosi di diritti e leggi vigenti” ha dichiarato il ministro degli Esteri, Louise Mushikiwabo. – Misna