05/07/13 – Egitto – Questione di legittimità, democrazia dal basso o golpe?

di AFRICA

 

Colpo di Stato, pronunciamento militare o sollevazione popolare? Chi ha determinato la caduta del presidente egiziano Mohamed Morsi? A questi interrogativi la stampa egiziana, la società civile egiziana, quella araba e quella internazionale stanno dando risposte diverse. egittoproteste

I fatti certi sono che nelle ultime 24 ore Morsi è stato esautorato e fermato e che stessa sorte è toccata ai vertici dei Fratelli musulmani. Che milioni di persone scese in piazza contro Morsi hanno trovato nell’esercito una decisiva sponda e che i sostenitori dei Fratelli musulmani non hanno fornito una risposta di piazza altrettanto forte.

L’ultimo in ordine di tempo ad essere stato fermato dai militari è Mohamed Badie, guida dei Fratelli musulmani, bloccato a Marsa Matrouh, non lontano dal confine libico.

Morsi paga la mancanza di una politica economica efficace ed è stato incapace di far ripartire i settori portanti dell’economia. Godeva però del sostegno dei paesi del Golfo, di quello degli Stati Uniti e dell’Occidente in genere. Godeva anche del sostegno dei principali media arabi.

Per chi è sceso in piazza, i Fratelli musulmani erano il gruppo organizzato che più di altri era riuscito a ottenere dalla rivoluzione anti-Mubarak pur senza averne in realtà avuto le redini e averne guidato le fasi salienti. Due allora le letture possibili: il popolo ha fatto pagare a chi governava il conto di promesse mancate costringendo l’esercito a scendere al suo fianco; l’esercito o meglio i generali hanno ripreso la guida del paese anche per difendere i suoi interessi e quella fetta importante di economia che controlla. In ogni caso, i riflettori sull’Egitto sono tutt’altro che spenti.* Maria Scaffidi  – Atlasweb

 

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