05/09/13 – Somalia – Jubaland, l’accordo di Addis Abeba solleva anche critiche
Salutato dalla comunità internazionale e da molti osservatori come un passo avanti in vista della conferenza del 16 Settembre per una nuova Somalia, l’accordo siglato nei giorni scorsi tra il governo federale somalo di Mogadiscio e l’amministrazione autonoma di Jubaland guidata da Ahmed Madobe ha raccolto anche accese critiche interne.
I primi, in ordine di tempo, a far sentire la propria voce sono stati gli anziani e i rappresentanti dei sotto-clan Digil e Mirifle i quali a poche ore di distanza dalla firma dell’intesa hanno annunciato il ritiro della fiducia al governo e il richiamo a Baidoa di ministri e membri del parlamento federale appartenenti al clan.
Digil e Mirifile contestano il fatto che nell’accordo sarebbero stati garantiti ad Ahmed Madobe terreni appartenenti al loro clan.
Successivamente anche la voce di alcuni anziani delle regioni che formano Jubaland hanno respinto l’accordo. Secondo la denuncia riportata da Radio Shabelle di un sedicente portavoce delle comunità di Juba: “il governo ha deluso le comunità della regione condannandole al disastro nazionale e firmando l’accordo con un gruppo armato”. Di tono simile anche le denunce di alcuni anziani della regione di Gedo.
Critiche a tutto tondo sono arrivate anche da alcuni deputati, intellettuali e politici che nel fine settimana hanno partecipato a un dibattito sull’Accordo di Addis Abeba trasmesso in diretta televisiva. Ciò che viene maggiormente contestato al governo è di aver fatto un accordo con un personaggio dal passato controverso come Ahmed Madobe, definito da molti un “signore della guerra”. – Atlasweb