Proseguono gli scontri in Libia, dove le milizie fedeli all’ex generale Khalifa Haftar, sostenitrici del Parlamento “di Tobruk” eletto a giugno (che si contrappone a quello di Tripoli, instaurato dai jihadisti), sono riuscite a sferrare un duro colpo alle formazioni jihadiste di Bengasi uccidendo almeno 40 miliziani del Consiglio della Shura dei rivoluzionari, sigla che raccoglie i combattenti di Ansar al-Sharia, delle Brigate 17 Febbraio e di altri gruppi operativi nel capoluogo della Cirenaica.
Il sito d’informazione “al-Wasat”, che riporta fonti locali, ha scritto che molti dei combattenti rimasti uccisi sarebbero di nazionalità straniera.
Le forze di Haftar, che hanno come base l’aeroporto della città, stavano per essere accerchiate nelle ultime settimane dai jihadisti, ma possono contare anche sull’aviazione e sul sostegno dell’Egitto e dell’Occidente.
Tra l’altro Khalifa Haftar è considerato dai suoi detrattori come un’espressione della Cia in quanto è stato liberato dagli americani nel 1987 in Ciad, dov’era stato fatto prigioniero in occasione della Guerra delle Toyota, ed è rimasto negli Usa fino al 2011, quando è rientrato in Libia per comandare la piazza rivoltosa di Bengasi. – Notizie Geopolitiche
