“Mi sento come a casa. Tra facce amiche del passato, del presente e del futuro. Questa sarà la mia ultima visita ufficiale da presidente del Mozambico e sono contento di concludere così”: a dirlo a un ricevimento a Roma, di fronte a oltre 200 invitati il presidente uscente del Mozambico Armando Guebuza in questi giorni in visita ufficiale in Italia.
Guebuza, che tra qualche giorno lascerà la presidenza al giovane Filipe Nyussi, si è rivolto a braccio ai molti “amici” italiani presenti in sala con cui condivise i due anni dei lunghi colloqui di pace tenutisi nei locali, e con la mediazione, della Comunità di Sant’Egidio a Trastevere e che poi nel 1992 portarono alla pace tra Frelimo e Renamo e alla fine della guerra civile mozambicana.
Il presidente uscente ha poi salutato i ‘nuovi amici’, i molti imprenditori che stanno investendo e credendo nel Mozambico e ha invitato gli altri uomini d’affari presenti (seduti ai tavoli dell’hotel Excelsior i vertici delle principali industrie italiane) “ad avere coraggio e venire in Mozambico a cogliere le molte opportunità che il paese offre”.
Guebuza, che due giorni fa ha incontrato il presidente del Consiglio Matteo Renzi e il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ha inoltre sottolineato le ottime relazioni politiche tra Mozambico e Italia che, se partite da solide basi storiche, ora hanno anche solide basi per il futuro.
Il presidente mozambicano – che ha concesso un’intervista esclusiva ad Africa e Affari di cui nei prossimi giorni verranno pubblicate alcune anticipazioni e che sarà inserita integralmente nel numero di gennaio del mensile – ha incontrato per più di un’ora una folta delegazione della diaspora mozambicana residente in Italia.
Guebuza, che ieri si è recato anche in Vaticano per un incontro con il Papa, oggi passerà l’intera giornata a Reggio Emilia, una città che sin dall’inizio della guerra di indipendenza del Mozambico dal dominio coloniale portoghese strinse rapporti di “comprensione e impegno” con il Frelimo e con la “lotta di liberazione del popolo mozambicano”, arrivando a garantire l’assistenza sanitaria e le cure ai feriti mozambicani dei movimenti di indipendenza. Una relazione così particolare che, ancora oggi, molti mozambicani identificano Reggio Emilia con l’Italia o ritengono che la città emiliana ne sia la capitale.
Un rapporto stretto e mai allentatosi nei decenni a seguire a cui il presidente Guebuza intende rendere omaggio. – Atlasweb