Sono cominciati ieri ad Addis Abeba i primi incontri diretti tra le due fazioni che si stanno scontrando in Sud Sudan e che fanno capo al presidente Salva Kiir e all’ex vice presidente Riek Machar. In realtà non si è trattato di incontri ufficiali, per questioni di protocollo, ma di incontri informali tra rappresentanti delle due parti.
Da quando lo scorso 15 dicembre le forze fedeli a Kiir hanno sostenuto di aver sventato un tentato golpe degli uomini di Machar, il Sud Sudan è piombato in un crescendo di violenze che secondo stime dell’Onu ha causato un migliaio di vittime e che rischia di condurre a un conflitto di matrice etnica; gli scontri hanno anche spinto almeno 200.000 persone alla fuga.
Secondo le ultime notizie, confermate da più fonti, i ribelli di Machar controllano alcune importanti città, tra cui Bor, situata a circa 120 chilometri dalla capitale Juba. Attorno a Bor sono in corso confronti armati che ieri sono costati la vita anche a un generale. Ma combattimenti si stanno verificando in diverse zone, in particolare negli Stati che detengono le principali riserve petrolifere, Unity e Upper Nile.
I negoziati di Addis Abeba dovrebbero svilupparsi attorno all’opzione di un cessate-il-fuoco e al rilascio dei prigionieri politici. Quest’ultima richiesta, avanzata da Machar, è stata direttamente appoggiata dagli Stati Uniti per bocca del segretario di Stato John Kerry. Lo stesso Kerry ha però detto che il suo paese non ha intenzione di sostenere nessun tentativo di prendere il potere con la forza. – Atlasweb