Fa discutere, in Algeria, la polemica interna al partito di maggioranza del Fronte di liberazione nazionale (Fnl) sorta intorno alla richiesta di dimissioni dell’influente capo dei servizi di intelligence militare, Mohammed ‘Tewfik’ Mediane. La vicenda “inedita” secondo il settimanale Jeune Afrique, risale alle dichiarazioni di Amar Saadani segretario generale del Fnl che, in un’intervista al sito “Tout sur l’Algerie” ha criticato l’operato di Mediane invitandolo a dimettersi.
La guida del partito al potere – eletto nell’agosto 2013 malgrado l’opposizione di una nutrita fronda interna al movimento – non è nuovo a critiche nei confronti dell’intelligence militare. “La sue presenza pervasiva nelle istituzioni nazionali – aveva dichiarato alcune settimane fa – dà l’impressione che il potere in Algeria non sia saldamente nelle mani di un governo civile”.
Invece di occuparsi della sicurezza del paese, ha rincarato la dosa nell’intervista pubblicata alcuni giorni fa “il Dipartimento per l’informazione sulla sicurezza (Drs) si è occupato per anni di questioni inerenti alla politica, alla giustizia e all’informazione”.
Bouteflika ha già operato grandi cambiamenti nel Drs agli inizi di settembre, seguito da un rimpasto di governo. Il presidente ha messo tre servizi nevralgici dell’esercito – l’ufficio comunicazione, l’ufficio di sicurezza centrale e la polizia giudiziaria, fino ad ora supervisionati dal Drs – sotto l’autorità diretta del generale Ahmed Salah Gaido, stretto collaboratore di Bouteflika, promosso a viceministro della Difesa.
Immediata la replica della corrente di opposizione interna all’Fln guidata da Abderahmane Belayat che ha condannato “le dichiarazioni imprudenti” di Saadani “che attaccano in modo arbitrario le istituzioni dello Stato, senza pensare alle conseguenze”.
La spaccatura in seno all’Fnl si mostra a pochi mesi dalle elezioni in agenda per aprile, a cui il partito ha deciso di ripresentare l’attuale presidente Abdelaziz Bouteflika come candidato per un quarto mandato, nonostante le numerose incognite sulla sua salute. Il diretto interessato non ha ancora accettato ufficialmente la candidatura: avrà tempo per farlo fino al 4 marzo. – Misna