06/02/14 – Sud Sudan – Emergenza acqua per gli sfollati del conflitto

di AFRICA

 

È l’acqua l’altra emergenza del Sud Sudan: lo dicono alla MISNA responsabili del Comitato internazionale della Croce Rossa (Cicr), impegnati nell’assistenza a decine di migliaia di persone costrette a lasciare le loro case dai combattimenti tra le forze governative e i ribelli legati all’ex vice-presidente Riek Machar.

“Gli sfollati che non hanno un accesso regolare a fonti di acqua potabile – sottolinea Marco Yuri Jimenez – sono centinaia di migliaia”. I volontari del Cicr hanno aperto punti di distribuzione di acqua sia nella capitale Juba che in alcune delle regioni dove i combattimenti sono stati più intensi, in particolare Unity, Upper Nile e Jonglei. Nonostante questo impegno, a oggi molte delle oltre 800.000 persone costrette a lasciare le loro case dalle violenze rischiano di contrarre malattie come diarrea, epatite, colera o febbre tifoide.

Un’emergenza rispetto alla quale la firma il 23 gennaio di un accordo di cessate-il-fuoco è solo una prima buona notizia. “L’intesa – sottolinea Jimenez – ha aperto finestre di opportunità consentendoci di riprendere l’assistenza in alcune zone”.

Nel fine-settimana un’equipe della Croce Rossa composta da dieci chirurghi e infermieri è potuta tornare a Malakal, capoluogo di Upper Nile riconquistato dai reparti fedeli al presidente Salva Kiir solo pochi giorni prima dell’accordo di tregua. Missioni per valutare una ripresa dell’assistenza sono in corso nel nord di Unity, non lontano dal confine con il Sudan, e in altre aree di Upper Nile. Proprio da quest’ultima regione oggi è giunto l’annuncio di una ripresa delle armi da parte di Gathoth Gatkouth, uno dei generali alleati di Machar. Una decisione motivata con violazioni del cessate-il-fuoco da parte delle unità governative. – Misna

 

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