La Liberia resta la più flagellata dall’Ebola con la metà dei 20mila i casi di infezione in tutta l’Africa occidentale. Nella capitale Monrovia scarseggiano i centri di cura e i posti letto in isolamento. Al lavoro le squadre addette al recupero dei cadaveri dei malati costretti a restare nelle abitazioni. Chi raccoglie i corpi è tagliato fuori dalla comunità.
“Quando ho iniziato a fare questo lavoro i miei cari e i miei amici avevano paura di me e ne hanno ancora”, spiega Alessandro Nyanti, membro del team. “Non posso entrare a casa mia, la mia famiglia mi chiude fuori dalla porta e mi passa il cibo mettendolo dentro una busta di plastica.’‘
Drammatica anche la condizione dei sopravvissuti, soprattutto i bambini. Dall’inizio dell’epidemia in Africa dell’ovest sono quasi 4000 gli orfani secondo l’Unicef. Molti vivono in condizioni “precarie.”
Rientrato, intanto, in Nebraska il cameraman televisivo statunitense Ashoka Mukpo che ha contratto il virus Ebola in Liberia. – Euronews