Potrà contare su un budget di 1,7 miliardi di dollari il nuovo fondo antipirateria che 24 paesi dell’Africa Centrale e Occidentale si sono impegnati a creare per contrastare il fenomeno.
Lo riferiscono i media nigeriani, precisando che la decisione è stata presa durante la riunione dell’Organizzazione Marittima dell’Africa Occidentale e Centrale – Maritime Organization of West Africa and Central Africa (MOWCA) – tenutasi nei giorni scorsi nel quartier generale dell’organismo ad Abidjan, in Costa d’Avorio.
Per facilitare l’utilizzo dei fondi, i paesi hanno lanciato una centro per l’Informazione e la Comunicazione (INFOCOM) che avrà un database centrale e uffici dislocati nei vari paesi per creare una rete tra le varie amministrazioni marittime dei paesi.
Il fondo sarà gestito dalla MOWCA e metterà i fondi a disposizione dei paesi nella forma di prestiti.
La pirateria marittima nel Golfo di Guinea è diventata una seria minaccia per le navi mercantili che attraversano la zona: nel 2012 ben 966 attacchi vi sono stati perpetrati, con 206 sequestri e cinque persone uccise.
Nel Golfo di Guinea vengono per lo più prese di mira le navi che trasportano il petrolio nigeriano.
Mentre in tutto il mondo il numero degli attacchi contro le navi attribuiti a fenomeni di pirateria è sceso al suo minimo da cinque anni a questa parte (grazie soprattutto al calo di quelli in Somalia), gli abbordaggi compiuti al largo delle coste della Nigeria sono aumentati fino a toccare il massimo registrato dal 2008.
Secondo il rapporto dell’IMB, lo scorso anno quasi un quinto di tutti gli attacchi di pirateria realizzati nel mondo sono stati fatti nelle acque del Golfo di Guinea, in Africa occidentale.* Ernesto Sii – Atlasweb