Iniziative concrete e condivise sulla governance e sulla sicurezza, con l’impegno di rivedersi per monitorare l’implementazione delle decisioni prese, nelle prossime settimane in Turchia: è quanto annunciato dal ministro degli Esteri italiano Federica Mogherini a conclusione della conferenza internazionale sulla Libia svoltasi ieri a Roma e alla quale hanno partecipato circa 40 delegazioni.
“O c’è una scossa da parte della capacità della Libia di rendere implementabili i progetti concreti”, “o c’è il rischio che la situazione non migliori” ha sottolineato la Mogherini nella conferenza stampa a conclusione dei lavori della Conferenza, rilevando che le autorità libiche sono “chiamate a fare lo sforzo più consistente, e la comunità internazionale a impegnarsi a sostenerle”.
Il ministro ha aggiunto che ”c’è l’impegno della comunità internazionale ad accompagnare il processo di transizione democratica, che è molto lungo e difficile, a volte anche lento, ma la Libia non è sola”. Serve però “un impegno reciproco: quello dei libici ad affrontare le loro responsabilità, e quello della comunità internazionale a mantenere gli impegni presi fin qui”.
Alla conferenza di Roma hanno partecipato il premier libico Ali Zidan, il ministro degli Esteri di Tripoli Mohamed Abdelaziz, i capi delle diplomazie Usa, Francia, Germania, Grecia, Russia, Egitto, Turchia e altri. Alla Conferenza hanno inoltre partecipato il Sottosegretario Generale per gli Affari Politici dell’Onu, Jeffrey Feltman, e il capo della missione Unsmil, Tarek Mitri.
La transizione libica è in profonda crisi: due anni e mezzo dopo il rovesciamento di Muammar Gheddafi, non c’è ancora una costituzione mentre le elezioni per l’assemblea costituente sono state un fallimento, poco meno del 15% degli aventi diritto ha votato il 20 febbraio e le minoranze tebu e amazigh hanno boicottato la consultazione che si è svolta in un clima di insicurezza.
Le relazioni con la Libia sono molto importanti per l’Italia: il paese un importante fornitore di petrolio, mentre la sua vicinanza con le nostre coste fa dell’elemento sicurezza una questione da non trascurare.* Celine Camoin – Atlasweb