Il governo di Pretoria ha espulso diversi diplomatici ruandesi e burundesi , accusandoli di spionaggio e coinvolgimento nell’attacco contro l’abitazione del generale Faustin Kayumba Nyamwasa, in esilio volontario a Johannesburg dal 2010. In risposta Kigali a sua volta ha espulso quattro diplomatici sudafricani. Lo riferiscono fonti diplomatiche citate dall’agenzia di stampa Pana secondo cui la mossa si inserisce in un contesto di relazioni già tese tra i due paesi.
Le espulsioni sono legate al primo attacco contro la residenza del generale, già a capo dell’esercito ruandese, nel 2010. Da allora l’ex alto grado ruandese è sotto la protezione dei servizi di sicurezza sudafricani ma è stato oggetto di un secondo attacco da parte di uomini armati appena pochi giorni fa.
“Il generale e la sua famiglia sono scampati all’agguato solo perché in quel momento non si trovavano nell’abitazione” ha precisato un comunicato del Congresso nazionale del Rwanda (Rnc), partito di opposizione, puntando direttamente il dito contro le autorità di Kigali
Kayumba Nyamwasa ha accusato il presidente Paul Kagame di aver complottato per l’abbattimento dell’aereo a bordo del quale viaggiava l’allora capo di Stato Juvenal Habyarimana che, nell’aprile 1994 diede inizio al genocidio nel paese delle mille colline.
L’ex capo dei servizi segreti ruandesi Patrick Karegeya, un altro avversario del presidente Kagame anch’egli rifugiatosi in Sudafrica, è stato trovato strangolato il primo gennaio scorso in un hotel di Johannesburg. La sua morte, per cui nessuno risulta ancora indagato, è avvenuta in circostanze tutte da chiarire. Se Kigali ha negato ogni coinvolgimento, anche in questo caso l’opposizione accusa il presidente di aver commissionato l’omicidio. – Misna