Il ministro della Difesa egiziano, il generale Sedki Sobhi, ha ordinato di mobilitare bus dell’esercito per assicurare collegamenti a “prezzi modici” nel governatorato di Giza, uno dei tre che compongono l’area metropolitana del Cairo.
La mobilitazione – di cui riferisce l’agenzia Mena – avviene per reazione ad aumenti incontrollati delle tariffe che vengono praticati da autisti di minibus, o “microbus”, un mezzo di trasporto pubblico da una decina di posti molto diffuso in Egitto e soprattutto a Giza dove la metropolitana, a parte l’omonima stazione, e’ quasi assente.
Le richieste di aumento del prezzo dei biglietti da parte degli autisti di minibus sono state innescate dall’incremento dei prezzi dei carburanti: tra il 7% (per la benzina migliore) e il 175% (per il gas) passando per un +63% del diesel scattato venerdi’ notte. Questa impennata e’ stata una reazione del taglio di un quarto delle sovvenzioni pubbliche che calmierano i prezzi dell’energia (dai 135 miliardi di sterline egiziane dell’anno fiscale scorso ai 100 miliardi fissati nel bilancio di previsione appena varato). La riduzione dei sussidi e’ stata voluta dal presidente Abdel Fattah al-Sisi, dichiaratamente per contenere il deficit al 10% del Pil e liberare risorse in favore di maggiore equita’ sociale, educazione e sanita’.
L’esercito, annuncia inoltre la Mena citando il ministro, distribuira’ anche cibo a prezzi scontati.
Nei giorni scorsi vari economisti avevano previsto che l’aumento dei carburanti per il trasporto e del diesel impiegato in agricoltura causera’ un aumento del prezzo degli alimentari del 20%. I media riferiscono di primi rincari pari al 30-40%.
Gli aumenti soprattutto del gas da autotrazione, quello piu’ utilizzato dai taxi, avevano provocato manifestazioni di tassisti al Cairo (soprattutto con il blocco di una piazza nella zona di meridionale di Dokki), Suez e Damietta.
Le loro proteste hanno subito ottenuto ad un aumento delle tariffe: al Cairo del 20% per lo scatto iniziale e del 12% per ogni chilometro di percorso. Prima dell’annuncio erano stati segnalati attriti fra utenti e tassisti per richieste di aumento dei prezzi delle corse anche del 60%. A Rosetta, sul Mediterraneo ad ovest di Alessandria, hanno protestato contro il caro-carburante anche pescatori in un corteo disperso dalla polizia, che ha pure compiuto due arresti.
In un simile quadro molti ricordano i due giorni di disordini (con saccheggi) del gennaio 1977 scatenati da un aumento proprio della benzina e alimentari ordinati dall’allora presidente Anwar Sadat. Ora peraltro c’e’ anche la Fratellanza musulmana, dichiarata terrorista, che ha annunciato di voler far leva sul malcontento per i prezzi per rinvigorire le sue proteste contro Sisi, defenestratore del presidente islamista Mohamed Morsi: uno sviluppo denuncaito dallo stesso Sisi, che ha parlato di “terroristi” che sfruttano le decisioni del governo per aizzare la piazza contro le istituzioni.
Economisti prevedono che l’aumento dei prezzi derivante dal taglio delle sovvenzioni a energia e alimentari – nel mirino perchè rendono divorano almeno un quarto del bilancio pubblico – causera’ un impoverimento della classe media e ulteriori problemi a quel 25% di egiziani che si stima vivano sotto la soglia di poverta’, con meno di due dollari al giorno). (ANSAmed).