La Libia ha chiesto spiegazioni agli Stati Uniti in merito a un’operazione condotta all’interno dei suoi confini da un commando che ha catturato e condotto in una località all’estero un presunto terrorista.
A smentire una precedente ricostruzione di fatti avvenuti sabato scorso e relativi alla cattura a Tripoli di Nazih Abdul-Hamed al-Ruqai è stato il primo ministro libico Ali Zeidan. Secondo quest’ultimo, il suo governo non era stato avvertito dell’operazione. “Il governo libico – si legge in una nota – ha contattato le autorità statunitensi chiedendo di fornire una spiegazione”.
Al-Ruqai, noto con l’alias Anas al-Liby, era ricercato dagli Stati Uniti per il suo presunto ruolo negli attentati del 1998 contro le sue ambasciate in Tanzania e Kenya. Secondo ricostruzioni fornite dalla moglie, al-Liby è stato catturato da un commando di una decina di uomini mentre si stava recando in moschea a pregare; la stessa ha aggiunto che alcuni componenti del commando parlavano in un dialetto libico.
George Little, portavoce del Dipartimento della Difesa americano, ha detto che al-Liby si trova detenuto in una località al di fuori della Libia. L’operazione è avvenuta contemporaneamente alla fallita cattura di Ahmed Giodane, uno dei leader di al Shabaab considerato tra i responsabili dell’attacco al centro commerciale Westgate di Nairobi. – Atlasweb