Più di 20.000 contadini sono stati costretti ad abbandonare i loro campi dall’inizio, a maggio, di un’offensiva dell’esercito contro il gruppo armato Boko Haram nel nord-est della Nigeria: lo hanno riferito i rappresentanti degli agricoltori, nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta nella città di Maiduguri.
Secondo Muhammed Namadi, presidente dell’Associazione dei contadini dello Stato di Borno, in questa regione e in quelle vicine di Yobe e Adamawa molti villaggi sono stati isolati dai posti di blocco dell’esercito. In diversi casi, poi, gli agricoltori avrebbero dovuto abbandonare i campi in conseguenza di agguati o violenze da parte di Boko Haram. Namadi ha avanzato anche una stima dei danni economici subiti dai contadini in conseguenza dell’intensificarsi degli attentati del gruppo armato, a partire dal 2009. Secondo il rappresentante degli agricoltori, l’abbandono dei campi e la perdita di buona parte dei raccolti di riso hanno determinato una perdita equivalente a quasi 14 milioni di euro.
Boko Haram sostiene di voler rovesciare il governo e imporre la legge islamica, sia nel nord della Nigeria a maggioranza musulmana che nel sud per lo più cristiano. Proprio oggi il Senato ha autorizzato una proroga di sei mesi dello stato di emergenza proclamato a maggio nelle regioni nord-orientali, in coincidenza con l’avvio dell’offensiva dell’esercito. – Misna