“Atrocità orribili commesse da entrambe le parti coinvolte nel conflitto”. Lo riporta un comunicato di Amnesty International, in riferimento al nuovo rapporto realizzato dall’organizzazione sulla situazione in Sud Sudan. “Gli attacchi contro i civili sulla base dell’origine etnica e della presunta affiliazione politica – prosegue la nota – costituiscono crimini di guerra e crimini contro l’umanità”.
Il rapporto di Amnesty International contiene testimonianze di sopravvissuti ai massacri e alle violenze sessuali commessi nel corso di un conflitto, che ha costretto oltre un milione di persone a lasciare le loro case. Da quando, nel dicembre 2013, e’ esploso il conflitto tra i sostenitori del presidente Salva Kiir e le forze vicine all’ex vicepresidente Riek Machar, la popolazione civile e’ stata presa sistematicamente di mira nelle citta’ e nei villaggi, nelle case, nelle moschee, negli ospedali e persino nelle basi delle Nazioni Unite dove aveva cercato rifugio. In alcuni di questi luoghi, i ricercatori di Amnesty International hanno trovato scheletri umani, corpi in decomposizione mangiati dai cani e fosse comuni.
“Persone massacrate proprio nei luoghi in cui si erano rifugiati, bambine e donne incinte stuprate, anziani e ammalati uccisi nei letti d’ospedale”, dichiara Michelle Kagari, vicedirettrice di Amnesty International per l’Africa Orientale. E aggiunge: “Entrambe le parti in conflitto hanno mostrato il totale disprezzo per i più elementari principi del diritto internazionale, dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario”. – Adnkronos/