È tornato alla ribalta il progetto di costruire un tunnel sotterraneo che colleghi l’Europa e l’Africa attraverso lo stretto di Gibilterra.
A riferirlo sono i media internazionali e delle Nazioni Unite, precisando che una relazione sul collegamento tra i due continenti (via Spagna e Marocco) è stata presentata durante la sessione del Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite (Ecosoc) in corso a Ginevra.gibilterra
La relazione fa il punto sulle attività svolte durante il periodo 2006-2013 e presenta il programma proposto per il periodo 2013-2015. Il progetto, il cui costo di realizzazione è stimato in oltre 5 miliardi di euro, è ritenuto un catalizzatore per la crescita dell’economia marocchina e di tutta l’area nordafricana, oltre a essere segnalato come simbolo di una maggiore integrazione tra Europa e Africa.
Lungo 38 km, il tunnel ferroviario che collegherà il Marocco alla Spagna, potrebbe essere pronto nel 2025. Perforazioni offshore e verifiche varie per valutare la fattibilità del progetto sono state condotte dalle due aziende incaricate di studiare il programma: la Sned Marocco e la Seceg Spagna.
Il lavori di queste due società pubbliche hanno stabilito la fattibilità di un tunnel di 40 chilometri che colleghi Tarifa in Spagna con la regione marocchina di Malabata, vicino Tangeri (310 km a nord di Rabat).
Per 28 km il tunnel correrà sotto il mare a una profondità di 300 metri. I lavori di costruzione procederanno su tre fasi e una volta terminata la nuova infrastruttura il tunnel potrà avere una capacità di 50 milioni di passeggeri e 6 milioni di veicoli.
Per le Nazioni Unite, il progetto si imporrà come “un legame forte, continuo e perenne tra i sistemi di trasporto su scala transcontinentale e del bacino Mediterraneo. Stabilire un collegamento fisso tra i continenti europeo ed africano non mancherà di aumentare il potenziale di sviluppo, posizionandosi come una piattaforma logistica di primo ordine a livello globale” ha scritto il Segretario Generale delle Nazioni Unite nella nota che ha accompagnato l’invio della relazione all’Ecosoc. * Ernesto Sii – Atlasweb