08/07/13 – Egitto- L’ultimatum dei militari: stop ai sit-in con zero conseguenze

di AFRICA

Altissima tensione nel Paese: sale a 51 il bilancio delle vittime dopo gli scontri alla caserma della Guardia Repubblicana al Cairo. Fratelli Musulmani: ”Un massacro”. Diversa la versione dei militari:”Un attacco”. Il capo della massima istituzione dell’Islam sunnita: ”Stop alle violenze o mi ritiro”. Il partito al-Nour lascia i colloqui per il nuovo governo. Mansour ordina inchiesta indipendente.

Giornata di sangue in Egitto. E’ salito infatti a almeno 51 morti il bilancio delle violenze di questa mattina al Cairo, davanti a una sede della Guardia Repubblicana.

Le Forze Armate egiziane hanno poi esortato i manifestanti a porre fine ai loro sit-in di protesta nelle piazze, assicurando che non avranno conseguenze legali. In una conferenza stampa al Cairo, il portavoce delle Forze Armate, Ahmed Mohamed Ali, ha ribadito che i militari non tollereranno minacce per la ”sicurezza nazionale”.

Riguardo alle violenze davanti alla Guardia Repubblica, il portavoce ha ribadito che i militari hanno agito con ”saggezza” mentre i manifestanti hanno usato ”munizioni, molotov, sassi e altro”.

Secondo la versione dei militari, le violenze sono scoppiate dopo un tentativo di assalto da parte di un ”gruppo armato” contro la struttura a Nasr City, dove si ritiene sia trattenuto il presidente deposto Mohamed Morsi. Una fonte militare ha detto alla Dpa che uomini armati hanno tentato di oltrepassare il filo spinato che circonda la sede della Guardia Repubblicana con la copertura di alcuni ”cecchini”.

I Fratelli Musulmani hanno accusato i militari e la polizia di aver aperto il fuoco contro i manifestanti. Il presidente ad interim, Adly Mansour, ha ordinato l’apertura di un’inchiesta indipendente sulle violenze. ”E’ stato un massacro”, attaccano i Fratelli musulmani che lanciano un appello alla rivolta ”per difendere il Paese dai traditori – twitta il portavoce della Fratellanza Gehad el-Haddad – cospiratori del golpe militare” che ha destituito Morsi.

Intanto il Grande Imam di al-Azhar, lo sheikh Ahmed el-Tayyeb, ha detto che potrebbe essere ”costretto” a ”ritirarsi” se in Egitto non si fermeranno le violenze. ”Potrei trovarmi costretto a rimanere in casa se (quanti sono dietro le violenze, ndr) non si assumeranno le proprie responsabilità per fermare questo spargimento di sangue nel Paese”, ha detto el-Tayyeb in un audiomessaggio trasmesso dalla tv di Stato. Il capo della massima istituzione dell’Islam sunnita ha quindi chiesto che venga ”subito” annunciata una roadmap per la ”transizione democratica” e che venga costituita ”entro due giorni al massimo” una commissione per la riconciliazione nazionale.

Condanna della violenza e un invito alla calma arriva da Mohamed elBaradei, portavoce delle opposizioni liberali egiziane. Sui fatti di questa mattina ”è necessaria un’indagine indipendente. La violenza genera violenza e deve essere condannata formalmente – ha scritto elBaradei su Twitter – E’ necessaria un’indagine indipendente. La transizione pacifica è l’unica via”. Inchiesta indipendente che è stata disposta dal presidente egiziano ad interim Adly Mansour, ha annunciato la tv di stato, spiegando che è già stata costituita una commissione che si occupera’ dell’inchiesta

In segno di protesta il partito salafita al-Nour ha annunciato il suo ritiro dai colloqui per la formazione di un nuovo governo. “Abbiamo deciso di ritirarci immediatamente da tutti i negoziati in risposta ai massacri presso la Guardia Repubblicana”, ha spiegato su Twitter il portavoce del partito salafita al-Nour, Nader Bakkar. – Adnkronos/Ign

 

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