“Empowerment”, inteso come impegno per i diritti anche economici, poi investimenti, lavoro, assistenza sanitaria gratuita e istruzione di qualità: sono alcuni dei temi al centro dei “manifesti” presentati dai principali partiti dello Zimbabwe in vista delle elezioni legislative e presidenziali del 31 luglio.
Uno dei punti chiave del programma dello Zanu-Pf del presidente Robert Mugabe, candidato a un nuovo mandato, è il trasferimento a cittadini dello Zimbabwe di quote di controllo di almeno 1138 imprese proprietà di società straniere. L’esigenza di attirare investimenti dall’estero, necessari allo sviluppo economico-sociale del paese, è invece elemento caratterizzante del “manifesto” del Movimento per il cambiamento democratico del primo ministro Morgan Tsvangirai (Mdc-T).
All’apertura della campagna elettorale oggi dedicano le prime pagine i maggiori quotidiani dello Zimbabwe. The Herald, ritenuto vicino allo Zanu-Pf, sostiene che Tsvangirai non riuscirà a diventare presidente perché lo hanno “abbandonato” anche i suoi “cosiddetti alleati” europei e americani. The Standard, pubblicazione favorevole al primo ministro, accusa Mugabe e il suo partito di riproporre “le stesse ricette del passato”.
Le elezioni, comunque vada, dovrebbero mutare il quadro politico ad Harare. E’ infatti difficile che possa continuare l’esperienza del governo di unità nazionale nato per superare la crisi politica e le violenze che segnarono il voto, contestato, del 2008. – Misna