“Beira è la roccaforte del Movimento democratico de Moçambique (Mdm), ma a livello nazionale le prospettive potrebbero essere molto diverse; tra l’altro il partito deve guardarsi dal ritorno dell’altra sigla di opposizione, la Resistência Nacional Moçambicana (Renamo): i suoi migliori risultati li ha ottenuti alle scorse municipali, quando era l’unico a correre contro il governo”. Dalla seconda città del Mozambico, padre Leonello Bettini, missionario comboniano, commenta così le prospettive di quella che è vista come la forza emergente d’opposizione in vista delle elezioni generali di mercoledì prossimo.
Secondo il missionario, l’Mdm e il suo candidato presidente, Daviz Simango, che proprio di Beira è il sindaco, “puntano soprattutto su temi come la trasparenza dei conti, quella all’interno dei partiti e nei rapporti con le multinazionali” e “tendono anche a evidenziare in modo concreto il cattivo funzionamento del governo attuale”. “Ma anche Simango – sottolinea padre Bettini – durante la campagna elettorale ha dovuto cedere al populismo promettendo ponti, strade asfaltate e servizi, come gli altri candidati”.
Il profilo del leader dell’Mdm ha successo soprattutto “tra gli intellettuali e gli studenti universitari: è così fin dall’inizio, perché è una figura relativamente nuova e fa sperare qualcosa di diverso da quel che si è visto finora”, dice padre Bettini, ricordando che però la maggior parte della popolazione mozambicana appartiene alle classi popolari. Tra queste, Simango è svantaggiato, in particolare nei confronti del partito al potere, il Frente de Libertaçao de Moçambique (Frelimo), al governo fin dall’indipendenza del Paese.
“Il Frelimo – ricorda il comboniano – è presente in tutto il Paese, fin nei villaggi più piccoli. I militanti dell’Mdm sono volenterosi, ma il partito ha solo otto anni e non dispone degli stessi mezzi finanziari dei suoi avversari”. – Misna
