Non regge il “Patto repubblicano” per la risoluzione del conflitto nella Repubblica Centrafricana e la ricostruzione del paese, dopo anni di guerriglia fra governo centrale e i ribelli Seleka: il nuovo presidente Michel Djotodia, che ha preso il posto Francois Bozizè, non è riuscito a mantenere il controllo sulle proprie milizie Seleka e quindi a ristabilire l’ordine al di fuori della capitale: gli ex ribelli si sono trasformati un bande armate che stanno terrorizzando il paese, tanto che la situazione è ormai al di fuori di ogni controllo.
Testimoni riferiscono continuamente di case saccheggiate, persone uccise per strada, bambini e donne torturati, uomini bruciati vivi e negozi devastati e dati alle fiamme.
Il “Patto repubblicano” è stato fortemente voluto dall’Italia, ed i negoziati si sono svolti lo scorso settembre a Roma, presso la Comunità di Sant’Egidio.
Purtroppo l’auspicio del sottosegretario Mario Giro, di, “sulla base di questa piattaforma, che sancisce il rifiuto della violenza armata e la lotta alla corruzione, continuare il confronto tra le parti”, è stato disatteso ed anche oggi la Croce Rossa ha aggiornato la conta delle vittime da quando sono iniziate le violenze giovedì, portandola a 394 morti accertati nella sola Bangui.
I cooperanti di Emergency hanno testimoniato che nella città sono in corso rastrellamenti casa per casa di uomini e ragazzi e che ai bordi delle strade, pressoché deserte, ci sono ancora molti cadaveri abbandonati; l’ospedale dell’organizzazione internazionale è l’unico al momento funzionante ed è diventato luogo di rifugio di molti civili che si sono lì recati per sfuggire ai combattimenti.
La situazione nel paese, che è ex colonia di Parigi, sta precipitando ed il ministro della Difesa francese, Jean-Yves Le Drian, ha comunicato che sono già iniziate le operazioni di pattugliamento da parte di 1200 militari francesi nelle strade della capitale della Repubblica Centrafricana, finalizzate a garantire la sicurezza degli abitanti.
La situazione è drammatica anche sotto il profilo alimentare: come ha comunicato pochi giorni fa la Fao, “circa 1 milione e 300mila persone hanno bisogno di aiuti alimentari d’urgenza nella Repubblica centrafricana a causa dei disordini interni che nelle ultime ore si sono drammaticamente intensificati”.* Guido Keller – Notizie geografiche