Dopo cinque anni dall’ultima visita in Vaticano a Benedetto XVI, il presidente della Repubblica Democratica del Congo Joseph Kabila sara’ ricevuto da Papa Francesco. “Quello di domani – sottolinea il sito ‘Il Sismografo’ informato in tempo reale sull’attivita’ della Santa Sede – e’ uno degli incontri piu’ importanti del nuovo Pontefice con governanti africani sia per il peso geopolitico del Paese sia per la presenza cattolica (almeno il 50 per cento della popolazione), ma anche per quella cristiana (complessivamente oltre l’80 per cento). Il 19 giugno 2008, dopo l’incontro di Kabila con Benedetto XVI, il comunicato della Sala stampa vaticana rilevava testualmente: “Al centro dei colloqui e’ stata la situazione politica e sociale del Paese, con particolare riferimento alle province orientali del Nord Kivu e Sud Kivu. A questo riguardo e’ stata ribadita la priorita’ del rispetto dei diritti umani per porre fine alle sofferenze della popolazione civile e costruire una societa’ piu’ giusta e solidale”. La Nota infine aggiungeva: “Non e’ mancato un accenno all’aspetto regionale della questione, auspicando che la prossima entrata in vigore del ‘Patto sulla sicurezza, la stabilita’ e lo sviluppo nella Regione dei Grandi Laghi’ segni una svolta decisiva nella promozione della pace e del bene di tutti i suoi abitanti”. A cinque anni di distanza i progressi e miglioramenti sono piuttosto pochi e la situazione del Paese e’ rimasta sostanzialmente come nel 2008; anzi, diversi organismi internazionali certificano un peggioramento della situazione economica-sociale e anche militare. In precedenza, il 24 novembre 1998, Kabila e’ stato ricevuto da Papa Giovanni Paolo II. In Repubblica Democratica del Congo, oltre alla grave situazione di Goma (Nord del Kivu) va ricordata un’altra questione molto delicata e senza soluzione sino ad oggi: il rapimento, piu’ di un anno fa, di 3 padri Agostiniani dell’Assunzione: Jean-Pierre Ndulani, Anselme Wasikundi e Edmond Bamutute, scomparsi la sera del 19 ottobre 2012. – Agi
